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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Il Papa è modello di giustizia
Come Gesù Cristo non insegnò se non dopo aver dato l’esempio: «Jesus cœpit facere et docere»1 ed egli stesso disse di sé: «Ego sum Via»,2 così il Papa, suo Vicario, mentre presiede all’umanità, precede con l’esempio.
Difatti, quanti Papi santi! Non v’è dinastia più gloriosa di quella dei Papi. Quelli dei primi tre secoli furono quasi tutti martiri che, col loro esempio, precedettero i cristiani nella pratica dell’esortazione evangelica: «E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima: temete piuttosto colui che può mandare in perdizione e l’anima e il corpo nell’inferno».3
Tra i Papi si enumerano dei grandi dotti e la storia di ogni tempo dimostra come essi, in conformità alla legge evangelica, incivilirono [=civilizzarono] i popoli, sviluppando le loro buone
qualità e alcune loro istituzioni politico-sociali, che produssero in seguito e perfezionarono la civiltà cristiana.
Ma, si potrà obiettare, i Papi non furono sempre all’altezza della loro missione. È vero. Ciò però non deve far meraviglia: è una prova evidente della debolezza umana e dell’assistenza di Dio sulla Chiesa, secondo la sua promessa: «Sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo».4 Diversamente avrebbe forse subìto anch’essa, più volte, la sorte di tutte le istituzioni umane. Ma la Chiesa è di istituzione divina, e il Sommo Pontefice che la presiede come Vicario di Gesù Cristo è dotato d’infallibilità, che si estende anche ai costumi. La storia può testimoniare quanto bene abbia compiuto nei secoli lo zelo indefesso dei Pontefici in favore della morale cattolica.
Questa benefica opera dei Pontefici non è sempre riconosciuta, e tale ignoranza è la causa per cui spesso le anime, e soprattutto le nazioni, guardano al Papa con poca fiducia.
Ecco dunque la necessità di far conoscere la santità dei Pontefici e di mostrare l’uso che essi hanno fatto della loro potestà di giurisdizione, piena, suprema, ordinaria ed immediata sui Pastori e sui fedeli, nel triplice campo: dottrinale,
giurisdizionale e liturgico, in ordine al bene della società in generale e delle anime in particolare.