Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
5. Idee principali
Tra gli argomenti importanti dell’attuale edizione non vanno trascurati per lo meno i seguenti:
1. Le
Costituzioni (ovviamente nella
edizione 1957), quasi una enciclopedia spirituale del Paolino, una sintesi
carismatica approvata dalla Chiesa. «Abbiamo voluto il massimo: perciò con
gioia prendiamo il libro delle Costituzioni, baciamolo, meditiamolo, poiché in
esso sono indicati i mezzi migliori, l’optimam
partem, per il massimo: la santità».29 «Le nostre Costituzioni sono tra le migliori; dalle migliori che
vennero
consultate si è ricavato il meglio... e la Santa Sede ha messo il suo supremo sigillo».30 Le Costituzioni descrivono autorevolmente la spiritualità paolina. «Le leges credendi, orandi et agendi sono così intime e costituiscono in fondo un’unica legge; come l’uomo, sebbene abbia tre facoltà (intelligenza, sentimento, volontà), è una sola persona. Ed ecco lo spirito che ha guidato tutto il lavoro per costituire la Persona Morale della Pia Società San Paolo: Le Costituzioni Paoline, la pietà paolina, l’apostolato paolino. I canoni e gli articoli sono freddi come il marmo; ma ad essi si è data la vita spirituale. Il libro delle nostre orazioni è più importante per le introduzioni – spirito – che per le formule. All’inizio vi è... un’introduzione speciale che spiega come la pietà dà l’anima alle regole e singoli articoli; comunica lo spirito che informa la giornata paolina e l’apostolato. Così che tutto sia ordinato al fine della gloria di Dio e pace degli uomini. Sopra tutto entra la grazia dello Spirito Santo, che è l’anima dell’anima».31
2. La spiritualità è poi chiaramente articolata nella descrizione di Gesù Cristo Maestro, Via Verità e Vita, come il “metodo” per la vita spirituale, gli studi e l’apostolato; in secondo luogo è descritta ed esaltata la figura di Maria, Madre, Maestra e Regina degli Apostoli, alla quale appartiene l’“ora presente”; e in terzo luogo è presentato, seppure in modo non sistematico, San Paolo, come l’Apostolo delle genti, che vive di Cristo con Cristo e per Cristo.
3. Le quattro ruote, o “quattro parti” in cui è suddiviso lo stesso corso (vita spirituale, studio, apostolato, povertà), devono essere tutte curate dai superiori e funzionare unitamente, in modo equilibrato e al massimo dei loro giri, per spostare in avanti e non indietro il carro che è la comunità ma anche la intera Famiglia Paolina.
4. La Famiglia Paolina ormai è “completa”,32 con le sue dieci istituzioni, tra le quali la Società San Paolo è “altrice”.
5. L’Apostolato, considerato il fine speciale
dal secondo articolo delle Costituzioni (del 1957): «che i membri, per la gloria
di Dio e la salvezza delle anime, si applichino con tutte le forze alla
divulgazione della dottrina cattolica per mezzo dell’Apostolato dell’Edizione,
cioè: stampa, cinema, radio, televisione, e gli altri mezzi più fruttuosi e più
celeri, ossia le invenzioni fornite dal progresso umano e richieste dalle
necessità e dalle condizioni dei tempi. Facciano quindi in modo i Superiori che
tutto quello che, per disposizione di Dio, il progresso sarà riuscito ad
inventare nel campo delle scienze umane e della tecnica industriale... abbia
veramente a servire per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, ossia per
la diffusione della dottrina cattolica». Il pensiero di Don Alberione sul
progredire apostolico è espresso anche dagli articoli 242-243: «L’Apostolato,
secondo il fine speciale della Pia Società S. Paolo, richiede i mezzi tecnici
adatti, che diventano come sacri nella divulgazione del vangelo e della
dottrina della Chiesa». Perciò «Le macchine e gli altri mezzi di apostolato
siano i migliori che il progresso dell’arte tecnica in queste cose somministra».
All’apostolato è orientata anche la vita comune: «Lo stato di perfezione
importa una certa vita comune... La
Chiesa vuol così indicare pubblicamente l’importanza della comunità per l’opera
della santità cristiana. La «vita comune» non ha sempre lo stesso significato profondo. Per esempio,
nell’abbazia benedettina ha un compito molto vasto ed importante ed informa la vita cristiana stessa dei
membri, sia nella santità personale come nell’irradiamento apostolico. Invece
per molti chierici regolari, e anche
per noi, la «vita in comune» è nata dall’apostolato ed in vista
dell’apostolato. Questo carattere di società finalizzata da uno scopo, comprende
bensì il bene comune dei membri; ma insieme la stessa osservanza della vita conventuale ha una organizzazione che tiene conto di questo: “siamo a servizio di anime”: religiosi-apostoli; dare quanto si è acquistato; su l’esempio del Maestro Divino».33
Altri temi importanti sono elencati negli indici in fondo al volume.