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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Aggiornamento alle Costituzioni

     Primo fine di questo corso di Ss. Esercizi: aggiornamento della nostra vita alle Costituzioni.5 Senso preciso: il buon cristiano deve ogni giorno aggiornare o conformare meglio l’andamento della sua vita al Vangelo; il buon religioso deve ogni giorno aggiornare o conformare meglio la sua vita alle sue Costituzioni, che, secondo Pio XI, sono l’applicazione concreta del Vangelo alla pratica dei consigli evangelici, per la perfezione e per l’apostolato.

     Dovremo perciò leggerne tutti gli articoli, distribuendoli nel corso del mese.

     In questo primo incontro: leggere gli articoli fondamentali per trattenerci poi sopra i due primi.

Art. 1. Il fine generale della Pia Società, o Congregazione Religiosa clericale di S. Paolo Apostolo, è la gloria di Dio e la santificazione dei membri mediante l’osservanza dei tre voti di obbedienza, castità e povertà e mediante l’ordinamento della propria vita nella vita comune a norma dei sacri canoni e delle presenti Costituzioni.

Art. 2. Il fine speciale della Pia Società S. Paolo consiste in questo: che i membri, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, si applichino con tutte le forze alla divulgazione della dottrina cattolica per mezzo dell’apostolato delle edizioni, cioè stampa, cinema, radio e televisione e gli altri mezzi più fruttuosi e più celeri, ossia le invenzioni fornite dal progresso umano e richieste dalle necessità e dalle condizioni dei tempi. Facciano


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quindi in modo i Superiori che tutto quello che per disposizione di Dio, il progresso sarà riuscito ad inventare nel campo della scienza umana, e delle tecniche industriali, non venga lasciato ad uso deleterio degli uomini, ma sia messo ed abbia realmente a servire per la gloria di Dio, per la salvezza delle anime, ossia per la diffusione della dottrina cattolica.

Art. 3. Per conseguire questo fine speciale, la Società non intende agire a scopo di lucro: perciò non si accettino né si chiedano offerte o retribuzioni se non nella misura che è richiesta dalle necessità, dal conveniente sviluppo e dalla sicurezza della Società e delle sue opere; secondo il prudente giudizio dei Superiori.

Art. 4. Il fine proprio della Società, così come definito e circoscritto da queste Costituzioni, non può essere mutato in altro senza l’autorizzazione della Santa Sede. Né ad esso si possono aggiungere, in modo permanente, attività che non vi siano in qualche modo contenute.

Art. 5. La Società, costituita sotto il titolo e il patrocinio di S. Paolo, dottore delle genti, professa pure una speciale devozione a Gesù, nostro Divino Maestro, e verso la Beata Vergine Maria, Regina degli Apostoli.

     Così i primi cinque articoli delle Costituzioni.




5 Di Costituzioni della Società San Paolo, prima del 1960, ne erano state pubblicate varie edizioni. Un primo abbozzo lo si trova in un fascicolo del 1922, preparato per essere presentato al Vescovo di Alba. Il fascicolo consta di un sedicesimo rivestito di una copertina giallo paglierino, e porta il titolo: I.M.I.P. [Alberione Giacomo] Pia Società San Paolo. Per l’Apostolato della Buona Stampa. Scuola Tipografica, Alba [1922]; 17 p., 25 cm. I punti principali sono: Scopo e forma della Pia Società; Gli studi; La storia della Pia Società. L’attività: La Scuola Tipografica. L’attività editoriale; Altre pie industrie per diffondere la Buona Stampa; Gli Ausiliari (Zelatori, Cooperatori, Figlie di San Paolo: pp. 11-13); Le adesioni dell’Episcopato. Nell’opuscolo si riscontrano anche notizie interessanti sulla fisionomia dell’Istituto. Si afferma, per esempio, che la Pia Società «è formata di ecclesiastici chiamati Maestri e di fratelli laici» (art. 6); che i membri, dopo un anno di noviziato (art. 10), «si legano con promesse di povertà, castità, obbedienza e fedeltà al Romano Pontefice» (art. 5); che la Pia Società San Paolo è «governata da un Primo Maestro» (art. 11). - Nella formazione e nello sviluppo delle Costituzioni, A. Damino (Bibliografia, 1994, pp. 76ss) distingue vari periodi: 1. Le Regole del 1927. Preparate nel 1926, e approntate agli inizi del 1927, furono presentate – non ancora stampate – al Vescovo di Alba per l’approvazione dell’Istituto. Il Vescovo le aveva esaminate e il 12 marzo del 1927 aveva emesso il decreto di erezione della Pia Società San Paolo in congregazione clericale di diritto diocesano. Queste Regole iniziano con una frase presa da San Paolo «...et quicumque hanc regulam secuti fuerint, pax super illos et misericordia Dei (ad Gal. VI, 16)». Oltre alcune modifiche e correzioni comunicate a Don Alberione in data 1° giugno 1927, il Vescovo invitava a uniformarsi al Codice di Diritto canonico, in alcuni punti in cui Don Alberione se ne era discostato (per esempio, circa la durata del noviziato, anni della Professione temporanea, ecc.). - 2. Costituzioni di 257 articoli. a) Edizione italiana. Un’edizione più completa e sistematica, con numerazione progressiva degli articoli, è la seguente: G. D. P. H., Costituzioni della Pia Società San Paolo, Roma-Alba-Messina, 1936; 111 p., 16 cm. Antina: ritratto di San Paolo. b) Edizione latina: Pia Societas a S. Paulo. Constitutiones. Formato 22x14,5, senza indice e con indicazione dei canoni del C.I.C. da cui gli articoli furono tratti. Si tratta di una edizione per così dire privata, stampata con molto margine al lato esterno delle pagine e mandata ai Sacerdoti anziani dell’Istituto per le correzioni. Articoli e pagine variano. L’edizione italiana appena descritta sopra non è che la traduzione di questa latina e, a quanto sembra, senza ancora tener conto di tutte le correzioni, né di alcuni errori nella citazione dei canoni. - 3. Costituzioni di 373 articoli. Edizione latina: Pia Soc. a S. Paulo: Constitutiones. 75 p., 24x17 cm., s.d. Gli articoli sono divenuti 373. Sembra che sia stata preparata alla fine degli anni ’30, in vista del Decreto di lode. - 4. Costituzioni di 374 articoli. Edizione latina (Constitutiones) del 1941. Riporta alla fine il Decreto di lode. Edizione italiana: Costituzioni della PSSP, Alba, 1942. - 5. Costituzioni di 453 articoli, con l’approvazione definitiva del 27 giugno 1949: a) Edizione latina: Constitutiones, del 1950; b) Edizione Italiana, del 1951. - 6. Costituzioni con modifiche, di 463 articoli: Edizione latina del 1956 e italiana del 1957. Sei anni dopo l’approvazione definitiva, la Sacra Congregazione dei Religiosi «conferma e approva... alcuni cambiamenti e aggiunte da inserirsi nelle Costituzioni, riguardanti specialmente lo stato giuridico dei Discepoli». Di questa edizione, usata da Don Alberione nel raduno di Ariccia del 1960, esistono traduzioni in varie lingue. Don Alberione, che aveva composte le Regole praticamente da solo, per le varie edizioni delle Costituzioni si era invece avvalso di collaboratori.






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