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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Istruzione III
LE VOCAZIONI: CROCE E PATERNITÀ
L’intelligenza della croce
È stato scritto: «Noi moriamo perché siamo nati; Gesù Cristo è nato per morire». Il religioso ha una duplice missione che è comune con gli altri uomini: rinnegarsi e seguire Gesù Cristo. Ma questa missione è più propria e piena nel religioso. S. Paolo, pensando ai connazionali, ostinati ebrei, scriveva: «Tristitia mihi magna est et continuus dolor cordi meo: Optabam enim ego ipse anathema esse a Christo pro fratribus meis».1 Mortificarci per la salvezza dei fratelli. Mortificazione molto facile e adatta al tempo degli Esercizi: il silenzio; un silenzio pieno, ed ordinato a parlare con Dio. Inoltre: la puntualità. Ogni sacrificio, benché minimo, avrà qualche grazia in premio; confidiamo che il Signore ci dia anche l’intelligenza e l’amore alla croce, scienza e pratica sempre necessaria all’apostolo. L’apostolo ha da fare particolarmente suo il testo di S. Paolo: «Adimpleo ea quæ desunt passionum Christi in corpore meo, pro corpore eius, quod est Ecclesia».2 Compio quello che manca alla Passione di Cristo, per il suo corpo mistico, cioè la Chiesa. Che cosa può mancare alla Passione di Cristo? È forse insufficiente la sua redenzione? No; in
sé, anzi, è copiosa, sovrabbondante. Manca invece l’applicazione; e l’applicazione è il tutto per noi, per tutti i due miliardi e novecento milioni di uomini. Che questa Redenzione arrivi! Davanti a questo problema gli altri passano tutti in seconda linea: salvarci e salvare, questo importa!