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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Formazione integrale
La formazione religiosa deve essere integrale. Significa:
1. Approfondire la fede sui principi scritturali e teologici
dello stato religioso: nulla di vago, chimerico! – a) «Se vuoi essere perfetto» [Mc 10,21]; non disse Gesù: «Se vuoi essere buono»; perciò la netta differenza tra vita cristiana e vita religiosa. Bella manifestazione della Ss. Trinità, la vita pienamente [vissuta] in Cristo, ricca di spiritualità, preludio di cielo, frutto squisito della redenzione. Primo Fondatore è Dio. – b) «Vi sono alcuni che per l’acquisto del regno dei cieli hanno rinunciato a tutti i piaceri della carne; comprenda chi può» [cf. Mt 19,12]; né golosità, né oziosità. «In quanto alle vergini, non ho precetto da dare da parte di Dio, ma solo il consiglio» [1Cor 7,25], dice San Paolo. È di fede che la verginità è migliore del matrimonio. Lo dichiara pure San Paolo. Ottima cosa leggere l’Enciclica Sacra Virginitas di Pio XII. – c) «Vieni e seguimi», disse Gesù; che significa non solo il lasciare la famiglia, ma ancora l’obbedienza, nell’imitazione di Gesù stesso al Padre Celeste. «Factus obœdiens usque ad mortem, mortem autem crucis; propter quod et Deus exaltavit illum»,2 disse di Lui S. Paolo. E Gesù disse di sé: «Quæ placita sunt ei facio semper».3 È vita di immolazione totale, di piena consecrazione, in cui l’intento fondamentale è realizzare il «Siate perfetti come è perfetto il Padre mio che è nei cieli», secondo quanto dice il Divino Maestro [Mt 5,48].
2. Amare il paradosso: la povertà è la più grande ricchezza; la castità è il più grande amore; l’obbedienza è la massima libertà. «Sono religiosi quelli che si consacrano totalmente a Dio», dice S. Tommaso d’Aquino.
3. Vita di preghiera: lo stabilimento definitivo dell’unione totale con Dio.
Dopo la Messa ed il martirio, il sacrificio del Religioso è il più gradito a Dio. In esso si trovano gli elementi del sacrificio: oblazione, consecrazione, immolazione, consumazione della vittima.
Il cristiano dà al Signore i frutti, ma si ritiene l’albero; il Religioso dà l’albero ed i frutti. Ed è un albero piantato lungo la corrente dell’acqua che sale a vita eterna.
La Professione è il dono di tutto l’essere a Dio attraverso la Congregazione; allora si deve pensare: «Io non ho più nulla fuori dei meriti; appartengo alla Congregazione, che può disporre di me come vuole. Ma acquisto diritti inalienabili: diritto al centuplo su la terra ed al paradiso nell’altra vita. Sono perciò un candidato alla santità».