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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Rigore nell’ammissione

     Escludere i caratteri chiusi ed i parassiti, quelli che invece di tirare il carro stanno a guardare chi si affatica, gli apatici, i tiepidi.

     Si narra che mentre San Francesco d’Assisi assisteva al Capitolo detto delle Stuoie, vide un altro capitolo, quello dei diavoli, che studiavano come far entrare nell’Ordine uomini nobili, delicati, gente comoda, ecc.

     Leggere l’esortazione di Pio XI; dice ai Superiori: «Siate rigorosi. Parola dura, ma piena di amore, perché non c’è che il rigore il quale possa soddisfare all’amore vero, degno di Amici di Nostro Signore. E specialmente un certo rigore, quando si tratta della disciplina che tiene viva la vita, la quale senza tale disciplina, può ancora sussistere, ma stentata, debole, fiacca...» e Sua Santità voleva riferirsi non solo al rigore della disciplina in genere, ma soprattutto e in maniera specialissima al rigore nell’accettare i postulanti. Se qualcuno dovesse osservare che si è troppo rigorosi, Egli autorizza a rispondere che è il Papa che vuole così, perché dal Suo posto e con le Sue responsabilità può vedere il bisogno, tanto più che Dio gli ha concesso un Pontificato abbastanza lungo e così Egli ha fatto una grande esperienza in materia.

     «Se si vuole infatti conservare lo splendore della vita religiosa, bisogna essere rigorosi, soprattutto sulle vocazioni,


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perché la Grazia di Dio aiuta, ma non distrugge la natura umana; e così permane la necessità della lotta che nella vita religiosa è anche più grave. Perciò bisogna allontanare il pericolo che elementi inadatti si infiltrino in una famiglia religiosa, giacché non solo non le saranno di nessun giovamento, ma bensì di ostacolo, di inciampo, e ne costituiranno le tare. Non l’esagerazione, ma l’esperienza ci dice che nelle folle, anche piccole, quasi inevitabilmente vi sono delle deficienze. Non perciò una famiglia religiosa deve diminuire il proprio numero, ché anzi bisognerebbe moltiplicarlo, ma deve far sì che i suoi componenti siano tutti scelti, soldati eletti. Cosa difficile, ma necessaria. Infatti quando molti uomini si uniscono, le buone qualità, specialmente le scelte non si sommano, ciascuno tiene le sue; mentre invece si sommano e si fondono le deficienze, le cattive qualità».




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