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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Norme pratiche
Un modo che facilita la trattazione organica della vita e dell’opera dei Pontefici è quella di illustrarne la missione di continuatori dell’opera del divin Maestro nell’umanità.
Basato su questo principio fondamentale, l’apostolo, scrivendo dei Papi, si propone tre fini:
– narrare la loro vita esemplare, la loro opera in favore della morale cattolica e la loro azione nel campo giurisdizionale per guidare le anime sulla retta via;
– dimostrare che essi sono custodi, interpreti e propagatori della verità cattolica;
– illustrare la loro opera nel campo liturgico per la santificazione delle anime.
Dovendo, ad esempio, stendere la biografia di un Sommo Pontefice, la mente corre subito allo svolgimento della sua attività – curriculum vitæ – per passare poi a riflettere sulle cause ambientali, politiche, sociali, intellettuali, religiose della sua attività; a esaminare quali furono le segrete forze che assicurarono gli effetti e la riuscita dell’opera sua, che la facilitarono, ecc. Perciò, se nella prima parte si segue un conspectum historicum, nella seconda parte si esaminano i sistemi dottrinali, politici, sociali (errori, eresie, lotte dottrinali, progressi
di scuole, definizioni di verità...); nella terza parte si tratta dello spirito interiore, liturgia (preghiera), azione religiosa, istruzioni, agiografia, arte...
Oppure:
Si presenta la vita del Papa nelle sue doti e nelle sue virtù, come imitatore fedele del Maestro divino; poi la sua opera di giurisdizione come Vicario di Gesù Cristo nella dottrina, nel governo, nel diritto liturgico o rituale; quindi la sua devozione e attività liturgica sacramentale.
In appendice può avere luogo il nuovo Ufficio e la nuova Messa dei Papi.