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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Obbedienza e volontà di Dio
Il Signore ci ha creati per la felicità del paradiso; e tutto dispone o permette ciò che ci assicura di arrivare a tale meta.
L’obbedienza è l’unione della nostra volontà alla volontà di Dio. È perciò il grande mezzo per la salvezza; è tutto a nostro vantaggio perché, a differenza di guidare noi stessi, corti come siamo di ingegno ed oscurati dalle passioni, dal mondo, dal demonio, ci lasciamo guidare da Dio, sapienza e amore infinito.
L’obbedienza forma il vero sapiente, più saggio dei nemici, di maestri, di vecchi. Se Eva avesse obbedito a Dio, non avrebbe avviato le generazioni umane per le vie dell’errore, del peccato, della morte.
L’obbedienza è sicuramente la via della pace, del
merito, della grazia, delle benedizioni di Dio nell’apostolato.
Dio benedice solo quello che è conforme alla sua volontà.
Chi vive nell’obbedienza promuove sicuramente la gloria di Dio e la pace degli uomini.
La volontà del Signore si manifesta con la sua parola, attraverso i Superiori, negli avvenimenti, nelle cose.
Con la parola: i comandamenti di Dio, i consigli evangelici, le virtù raccomandate nella Sacra Scrittura.
Attraverso i Superiori: le disposizioni della Chiesa e dell’autorità civile. In famiglia, in parrocchia, in scuola, in fabbrica, nelle associazioni, in ufficio, in diocesi, in comunità, ecc., vi sono sempre superiori. Vi sono obbedienze anche verso il confessore, in parecchi casi.
Attraverso gli avvenimenti e le cose: i disagi della stagione, le malattie, le disgrazie, le malevolenze, le critiche, le difficoltà di ambiente, le persecuzioni, le stesse tentazioni; e mille cose che riempiono gli anni e le giornate; e sono volute o permesse da Dio per la nostra santificazione.