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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Virtù, voto, spirito di obbedienza
Vi è l’obbedienza virtù, l’obbedienza voto, lo spirito dell’obbedienza.
Il voto, promessa sacra fatta a Dio, obbliga a sottomettersi
ad ogni superiore che comanda in virtù di santa obbedienza, cioè in forza del voto.
La virtù piega la volontà a ricevere e ad eseguire in un piano più vasto tutti gli ordini legittimi dei superiori ed i voleri divini.
Lo spirito dell’obbedienza è la stessa virtù, ma resa più delicata, intima, completa. Con lo spirito di obbedienza il religioso si sottomette con pienezza di volontà, con prontezza di esecuzione, con gioia del cuore. Prudente ed umile, ed insieme desideroso di dipendere, segue anche le semplici direttive e i consigli; si conforma volentieri ai più anziani, compiacendo tutti in quanto possibile, per evitare di scegliere e preferire quanto è di suo maggior gusto.
È il sacrificio ed olocausto di sé in ogni momento al Signore.
È il grande dovere di stato.
È la forza di una istituzione, come la chiave di volta in un edificio.
È la virtù che assicura tutta la vita di un istituto.
È la pratica che facilita tutta la vita di santificazione.
È madre e custode di ogni virtù.
È una virtù sociale; ed insieme una virtù individuale.
La volontà propria ed indipendente è un attentato alla vita dell’Istituto. Chi si abitua a seguire piuttosto altri che non i superiori, si mette inesorabilmente sulla via della rovina.
Poche volte si ha l’occasione di osservare il voto di obbedienza; ma per il voto ogni atto di obbedienza è in verità anche atto di religione; perciò sempre il
doppio merito; la vita è sempre nutrita dalla linfa e dallo spirito dell’obbedienza.