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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Necessità della meditazione

     La meditazione è utilissima per salvarsi;

   è necessaria per santificarsi;

   voluta dalle leggi della Chiesa e dalle Costituzioni;

   indispensabile per la vita che è contemplativa ed attiva assieme.

     S. Alfonso de’ Liguori afferma che l’orazione mentale è incompatibile col peccato. Con gli altri esercizi di pietà l’anima può continuare a vivere in peccato; con l’orazione mentale, ben fatta, non potrà rimanervi per molto tempo: o lascerà l’orazione o lascerà il peccato.

     È scritto nella Teologia della perfezione del P. Royo:4 «La conoscenza di se stesso, la profonda umiltà, il raccoglimento e la solitudine, la mortificazione dei


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sensi e altre cose necessarie per giungere alla perfezione non sono concepibili né moralmente possibili senza l’esercizio della meditazione ben preparata e assimilata. L’anima che vuole santificarsi dandosi alla vita apostolica a scapito della sua vita di orazione, può dare addio alla santità. L’esperienza conferma con ogni evidenza che nulla può supplire la vita di orazione, neppure l’accostarsi quotidianamente ai sacramenti. Sono numerosissime le anime che si comunicano ed i sacerdoti che celebrano la Messa tutti i giorni e che conducono, tuttavia, una vita spirituale mediocre. Questo si spiega con la deficienza dell’orazione mentale, che omettono totalmente, o che fanno in un modo così imperfetto e abituale, che equivale quasi ad una omissione. Il direttore spirituale deve insistere incessantemente sulla necessità dell’orazione. La prima cosa che deve fare quando un’anima si affida alla sua direzione è di portarla alla vita di orazione. Su questo punto non transiga. La interroghi sul modo con cui la compie, sulle difficoltà che incontra, le indichi i mezzi per superarle, gli argomenti che deve meditare di preferenza, ecc. Non potrà dirigere un’anima se non otterrà che si dedichi all’orazione in una maniera assidua e perseverante, e che la preferisca a tutti gli altri esercizi di pietà».

     Dom Chautard riferisce queste parole di un sacerdote: «Nel dedicarmi agli altri, trovai la mia rovina. Le mie disposizioni naturali mi facevano trovar gioia nel darmi altrui, felicità nel rendere servizi. Aiutato dall’apparente buona riuscita delle mie imprese, Satana per lunghi anni mise tutto in opera per illudermi, per eccitare in me il delirio dell’azione, per disgustarmi


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di ogni lavoro interiore e trascinarmi finalmente nel precipizio». Quanto quest’ottimo autore dice della necessità della vita interiore, s’applica perfettamente all’orazione, che è uno dei mezzi più efficaci per coltivar questa vita.

     «Se faccio meditazione – dice Dom Chautard – sono come rivestito d’un’armatura d’acciaio e invulnerabile ai dardi del nemico. Ma senza la meditazione essi mi coglieranno certamente... O meditazione o grandissimo rischio di dannazione per il sacerdote che è a contatto col mondo, dichiarava senza esitare il pio, dotto e prudente P. Desurmont, uno dei più esperimentati predicatori di esercizi spirituali agli ecclesiastici».

     Occorre interrogare: se e quale frutto si ricava dalla meditazione; se la si ricorda nel corso della giornata.5




4 Cf. A. Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana, Edizioni Paoline 1960. Questo libro, insieme al Tanquerey, di cui può considerarsi un aggiornamento o un manuale parallelo, ha certamente avuto molto influsso su Don Alberione e sui Paolini che lo hanno studiato. Nel suo studio privato, il Primo Maestro conservava (e vi si riferiva spesso) i libri di questi due Autori. Può essere utile conoscere la struttura di quest’opera più volte ristampata e aggiornata: Introduzione generale (fonti e metodo della Teologia della Perfezione Cristiana): Parte I: Il Fine. 1. Il fine della vita cristiana (gloria di Dio e santificazione dell’anima); 2. La configurazione a Cristo (Via, Verità, Vita); 3. La Vergine Maria e la nostra santificazione (la santa schiavitù mariana). Parte II: Principi fondamentali della teologia della perfezione. 1. Natura e organismo della vita soprannaturale (virtù: infuse, teologali, morali, cardinali - i doni dello Spirito - le grazie attuali - inabitazione della Trinità nell’anima); 2. Lo sviluppo dell’organismo soprannaturale (sacramenti, merito, orazione); 3. La perfezione cristiana (natura e gradi); 4. Natura della mistica (metodo e autori: Benedettini, Domenicani, Carmelitani, Gesuiti, Autori indipendenti); 5. Relazioni tra la perfezione cristiana e la mistica. Parte III: La vita cristiana nel suo sviluppo ordinario. Libro I: Aspetto negativo della vita cristiana. 1. La lotta contro il peccato (mortale; di ignoranza, fragilità, indifferenza, ostinazione e malizia; peccato veniale; imperfezioni); 2. La lotta contro il mondo; 3. La lotta contro il demonio; 4. La lotta contro la propria carne; 5. La purificazione attiva delle potenze (dei sensi, delle passioni, dell’intelletto e della volontà); 6. Le purificazioni passive (notte del senso e dello spirito). Libro II: Aspetto positivo della vita cristiana: I mezzi fondamentali di perfezione. 1. I sacramenti (penitenza, Eucaristia, Messa...); 2. Le virtù infuse e i doni dello Spirito (fede, speranza e carità - intelletto, scienza, timore, sapienza, consiglio, pietà, fortezza, dono del timore e virtù della temperanza...); 3. La vita di orazione (gradi: vocale, meditazione, orazione affettiva, di semplicità, contemplativa di raccoglimento infuso, di quiete, di unione, di unione estatica o sposalizio spirituale, di unione trasformante o matrimonio spirituale); 4. Mezzi secondari interni (che toccano intelletto e volontà); 5. Mezzi secondari esterni (lettura, amicizie, direzione spirituale - discernimento degli spiriti). Parte IV: I fenomeni mistici straordinari. 1. Le cause dei fenomeni straordinari (grazia, immaginazione, malattia, il diabolico); 2. I fenomeni in particolare (visioni, locuzioni, rivelazioni, discrezione degli spiriti, ierognosi, incendi d’amore, stigmate, lacrime e sudore di sangue, rinnovazione o cambio di cuori, inedia o digiuno assoluto, veglia o privazione prolungata del sonno, agilità, bilocazione, levitazione, sottigliezza, luci o splendori, profumo soprannaturale).



5 La riflessione od abituale raccoglimento è efficace mezzo di perfezione. Esso è un continuo pregare secondo dice Nostro Signore: «Oportet semper orare et non deficere [Occorre pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1)]»; la qual cosa viene confermata da San Paolo col consiglio e coll’esempio: «Sine intermissione orate... Memoriam vestri facientes in orationibus nostris sine intermissione [Pregate incessantemente... Ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente (1Ts 5,17; 1,2)]». Ma come mai si può continuamente pregare e attendere nello stesso tempo ai doveri del proprio stato? Non è cosa impossibile? Non c’è difficoltà: per riuscirvi bisogna: 1) praticare gli esercizi spirituali; 2) trasformare in preghiera le azioni comuni. Il raccoglimento abituale prepara la nostra unione e anche la nostra trasformazione in Dio: una conversazione con Dio, ogni giorno più intima, più affettuosa che continua poi nel corso della giornata, anche in mezzo alle occupazioni. (Nota dell’Autore, nel testo stampato).




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