- Istruzione III LA MEDITAZIONE
- Necessità della meditazione
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Necessità
della meditazione
La meditazione è utilissima
per salvarsi;
– è necessaria per santificarsi;
– voluta dalle leggi della Chiesa e dalle
Costituzioni;
– indispensabile per la vita che è contemplativa
ed attiva assieme.
S. Alfonso de’ Liguori
afferma che l’orazione mentale è incompatibile col peccato. Con gli altri
esercizi di pietà l’anima può continuare a vivere in peccato; con l’orazione
mentale, ben fatta, non potrà rimanervi per molto tempo: o lascerà l’orazione o
lascerà il peccato.
È
scritto nella Teologia della perfezione
del P. Royo:4 «La conoscenza di se stesso, la profonda umiltà, il
raccoglimento e la solitudine, la mortificazione dei
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sensi e
altre cose necessarie per giungere alla perfezione non sono concepibili né
moralmente possibili senza l’esercizio della meditazione ben preparata e
assimilata. L’anima che vuole santificarsi dandosi alla vita apostolica a
scapito della sua vita di orazione, può dare addio alla santità. L’esperienza
conferma con ogni evidenza che nulla può
supplire la vita di orazione, neppure l’accostarsi quotidianamente ai
sacramenti. Sono numerosissime le anime che si comunicano ed i sacerdoti
che celebrano la Messa tutti i giorni e che conducono, tuttavia, una vita spirituale
mediocre. Questo si spiega con la deficienza dell’orazione mentale, che
omettono totalmente, o che fanno in un modo così imperfetto e abituale, che
equivale quasi ad una omissione. Il direttore spirituale deve insistere
incessantemente sulla necessità dell’orazione. La prima cosa che deve fare
quando un’anima si affida alla sua direzione è di portarla alla vita di
orazione. Su questo punto non transiga. La interroghi sul modo con cui la
compie, sulle difficoltà che incontra, le indichi i mezzi per superarle, gli
argomenti che deve meditare di preferenza, ecc. Non potrà dirigere un’anima se
non otterrà che si dedichi all’orazione in una maniera assidua e perseverante,
e che la preferisca a tutti gli altri esercizi di pietà».
Dom
Chautard riferisce queste parole di un sacerdote:
«Nel dedicarmi agli altri, trovai la mia rovina. Le mie disposizioni naturali
mi facevano trovar gioia nel darmi altrui, felicità nel rendere servizi.
Aiutato dall’apparente buona riuscita delle mie imprese, Satana per lunghi anni
mise tutto in opera per illudermi, per eccitare in me il delirio dell’azione,
per disgustarmi
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di ogni
lavoro interiore e trascinarmi finalmente nel precipizio». Quanto quest’ottimo
autore dice della necessità della vita interiore, s’applica perfettamente
all’orazione, che è uno dei mezzi più efficaci per coltivar questa vita.
«Se
faccio meditazione – dice Dom Chautard – sono come rivestito d’un’armatura
d’acciaio e invulnerabile ai dardi
del nemico. Ma senza la meditazione essi mi coglieranno certamente... O meditazione o grandissimo rischio di dannazione per
il sacerdote che è a contatto col mondo, dichiarava senza esitare il pio, dotto
e prudente P. Desurmont, uno dei più esperimentati predicatori di esercizi spirituali
agli ecclesiastici».
Occorre interrogare: se e
quale frutto si ricava dalla meditazione; se la si ricorda nel corso della
giornata.5
4 Cf. A. Royo Marin, Teologia
della perfezione cristiana, Edizioni Paoline 1960. Questo libro, insieme al
Tanquerey, di cui può considerarsi un aggiornamento o un manuale parallelo, ha
certamente avuto molto influsso su Don Alberione e sui Paolini che lo hanno
studiato. Nel suo studio privato, il Primo Maestro conservava (e vi si riferiva
spesso) i libri di questi due Autori. Può essere utile conoscere la struttura
di quest’opera più volte ristampata e aggiornata: Introduzione generale (fonti
e metodo della Teologia della Perfezione Cristiana): Parte I: Il Fine. 1. Il fine della vita cristiana (gloria di Dio e
santificazione dell’anima); 2. La configurazione a Cristo (Via, Verità, Vita);
3. La Vergine Maria e la nostra santificazione (la santa schiavitù mariana). Parte
II: Principi fondamentali della teologia della perfezione. 1. Natura e
organismo della vita soprannaturale (virtù: infuse, teologali, morali,
cardinali - i doni dello Spirito - le grazie attuali - inabitazione della
Trinità nell’anima); 2. Lo sviluppo dell’organismo soprannaturale (sacramenti,
merito, orazione); 3. La perfezione cristiana (natura e gradi); 4. Natura della
mistica (metodo e autori: Benedettini, Domenicani, Carmelitani, Gesuiti, Autori
indipendenti); 5. Relazioni tra la perfezione cristiana e la mistica. Parte III: La vita cristiana nel suo
sviluppo ordinario. Libro I: Aspetto negativo della vita cristiana. 1. La
lotta contro il peccato (mortale; di ignoranza, fragilità, indifferenza,
ostinazione e malizia; peccato veniale; imperfezioni); 2. La lotta contro il
mondo; 3. La lotta contro il demonio; 4. La lotta contro la propria carne; 5.
La purificazione attiva delle potenze (dei sensi, delle passioni,
dell’intelletto e della volontà); 6. Le purificazioni passive (notte del senso
e dello spirito). Libro II: Aspetto positivo
della vita cristiana: I mezzi fondamentali di perfezione. 1. I sacramenti
(penitenza, Eucaristia, Messa...); 2. Le virtù infuse e i doni dello Spirito
(fede, speranza e carità - intelletto, scienza, timore, sapienza, consiglio,
pietà, fortezza, dono del timore e virtù della temperanza...); 3. La vita di
orazione (gradi: vocale, meditazione, orazione affettiva, di semplicità,
contemplativa di raccoglimento infuso, di quiete, di unione, di unione estatica
o sposalizio spirituale, di unione trasformante o matrimonio spirituale); 4.
Mezzi secondari interni (che toccano intelletto e volontà); 5. Mezzi secondari
esterni (lettura, amicizie, direzione spirituale - discernimento degli spiriti). Parte
IV: I fenomeni mistici straordinari. 1. Le cause dei fenomeni straordinari
(grazia, immaginazione, malattia, il diabolico); 2. I fenomeni in particolare
(visioni, locuzioni, rivelazioni, discrezione degli spiriti, ierognosi, incendi
d’amore, stigmate, lacrime e sudore di sangue, rinnovazione o cambio di cuori,
inedia o digiuno assoluto, veglia o privazione prolungata del sonno, agilità,
bilocazione, levitazione, sottigliezza, luci o splendori, profumo soprannaturale).
5 La riflessione od abituale
raccoglimento è efficace mezzo di perfezione. Esso è un continuo pregare
secondo dice Nostro Signore: «Oportet semper
orare et non deficere [Occorre pregare sempre, senza stancarsi (Lc 18,1)]»;
la qual cosa viene confermata da San Paolo col consiglio e coll’esempio: «Sine intermissione orate... Memoriam vestri
facientes in orationibus nostris sine intermissione [Pregate
incessantemente... Ricordandovi nelle nostre preghiere, continuamente (1Ts
5,17; 1,2)]». Ma come mai si può continuamente pregare e attendere nello stesso
tempo ai doveri del proprio stato? Non è cosa impossibile? Non c’è difficoltà:
per riuscirvi bisogna: 1) praticare gli esercizi spirituali; 2) trasformare in
preghiera le azioni comuni. Il raccoglimento abituale prepara la nostra unione
e anche la nostra trasformazione in Dio: una conversazione con Dio, ogni giorno
più intima, più affettuosa che continua poi nel corso della giornata, anche in
mezzo alle occupazioni. (Nota
dell’Autore, nel testo stampato).
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