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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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“Non cerco i vostri doni”

     Ai Filippesi San Paolo scrive: «Dio mi è testimonio, io vi amo tutti col cuore di Cristo Gesù, e questo chiedo a lui che la vostra carità vada aumentando sempre più


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in penetrazione ed in piena luce, affinché possiate discernere ciò che più giova, così da essere puri e irreprensibili per il giorno di Gesù Cristo, ricolmi dei frutti della giustizia che da Gesù Cristo ci viene, a gloria e a lode di Dio» (Fil 1,8-11).

     Queste parole indicano il vivo desiderio di Paolo: che cioè la carità dei Filippesi vada aumentando sempre più.

     Ai Corinti scrive delle sue pene che accompagnano l’apostolato: «Nella fatica e nell’avversità, sovente in prolungate veglie, nella fame e nella sete, in frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità. E oltre a ciò il mio peso quotidiano e l’ansia per tutte le Chiese. Chi è ammalato senza che non lo sia anch’io? Chi viene scandalizzato ed io non ne arda? Se c’è da gloriarsi, io mi glorierò della mia debolezza» (2Cor 11,27-30).

     Due riflessioni: 1) il vero religioso, e tanto più il Sacerdote, per professione, devono amare il sacrificio e la sofferenza; 2) voler fare il massimo bene spirituale ed anche corporale al prossimo.

     San Paolo scrive: «Non quærens quod mihi utile est, sed quod multis, ut salvi fiant», che significa: «non cerco il mio vantaggio, ma quel che è utile a molti, affinché giungano a salvezza» [1Cor 10,33].

     Aggiunge: «Non cerco i vostri doni, ma cerco voi» [Fil 4,17], «Io molto volentieri mi spendo e sopraspendo per le vostre anime, sebbene quanto più io vi amo tanto meno vengo amato» [2Cor 12,15]. E ancora dice ai Corinti:1 «Voi sapete


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che fin dal primo giorno, quando sono entrato in Asia, venni a trovarmi con voi per tutto il tempo: servendo il Signore con ogni umiltà, e con lacrime, e con tentazioni, per causa delle insidie dei Giudei» [At 20,18-19]. Invece ai Tessalonicesi scrive: «Ricordatevi, o fratelli miei, delle nostre pene e delle nostre fatiche; lavorando giorno e notte, per non esservi di aggravio, e così predicai il Vangelo tra di voi» [1Ts 2,9]. «Quasi come una madre nutre e riscalda i suoi bambini, così desiderando ardentemente non solo di portarvi il Vangelo, ma anche di dar la vita per voi, perché mi foste carissimi» [1Ts 2,7-8].




1 Lapsus. In realtà il discorso è rivolto agli anziani di Efeso convocati a Mileto (cf. At 20,17ss).






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