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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Conclusione
La legge naturale obbliga maggiormente che la legge positiva; è la prima ed impegna tutti, sempre.
San Paolo: «Gentem quæ legem (mosaicam) non habent, naturaliter ea, quæ legis sunt, faciunt; ejusmodi legem non habentes, ipsi sibi sunt lex; qui ostendunt opus legis scriptum in cordibus suis, testimonium reddente illis conscientia ipsorum, et inter se invicem cogitationibus accusantibus aut etiam defendentibus»11 (Rm 2,14-15). L’abbandono per parte di aspiranti o, peggio, di professi dipende in primo luogo da mancato fondamento, che è la fedele e delicata pratica di tutti i dieci comandamenti.
Non sarà buon cristiano chi non osserva la legge naturale; tanto meno potrà essere sacerdote o religioso.
Vigilare: se vi sia il fondamento umano, l’osservanza dei comandamenti: allora confidare perché vi potrà costruire un solido e alto edificio.
Se l’amore a Dio in primo luogo sta nel fare la sua volontà, la legge naturale che è la legge eterna in Dio e sorpassa tutte le leggi positive dev’essere osservata in primo luogo.
«Se l’uomo non ha una buona primavera di gioventù, non può temprarsi alle tempeste e alle difficoltà della vita. L’albero deve mettere radici per poter sfidare le tempeste. La casa deve aver fondamenta, perché non vacilli.
Si dia alla nuova generazione una giovinezza lieta, moralmente pura, religiosamente schietta ed essa costruirà l’avvenire secondo i desideri del Signore».
In queste parole di un uomo di fede e di esperienza sta la sicurezza di una felice vita in terra; ed in cielo!