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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Da parte dei Superiori

     L’amore paterno, che è una partecipazione dell’amore del Padre per i suoi figli di predilezione; figli generosi che tutto hanno abbandonato per consacrarsi all’amore di Dio e al servizio delle anime. È necessario quindi, soprattutto in circostanze delicate, che i Superiori si ricordino che sono a capo della Congregazione o della comunità, non in nome loro, ma in nome di Dio; e che i sudditi sono figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo; verso i quali hanno da compiere l’esercizio di una paternità soprannaturale. Questa riflessione ispirerà il loro modo di pensare, quello che occorre dire e quanto disporre. È necessario che i sudditi si sentano figli amati di amore soprannaturale, per Dio e per se stessi, e non a motivo dei servizi che possono a loro fare.

     Fiducia: L’opera è comune, ed è l’opera di tutta la Congregazione o comunità. Che i Superiori, in certe occasioni, mettano a parte gli inferiori di quanto la discrezione loro permette di dire; e dei successi realizzati,


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e delle difficoltà incontrate, e dei progetti per l’avvenire! Allora troveranno un maggiore interesse, pronti anche al sacrificio, lieti di vedere apprezzati i loro sforzi: il risultato sarà di tutti, e molto più sicuro.

     La discrezione: I Superiori sappiano tacere su quanto dev’essere tenuto segreto, in particolare sulla condotta dei loro figlioli, o su ciò che riguarda le confidenze ricevute; questo anche nei casi in cui non viene richiesto il silenzio; è implicito che lo suppongono.

     Comprensione: Vi sono circostanze in cui è necessario sapere interpretare la regola in vista di un bene maggiore da attuare o di un male da prevenire. Il Superiore è sempre padre, non un ufficiale che applica uniformemente un rigido regolamento. Le anime si trovano in tante circostanze diverse; e i momenti della vita non sono mai tutti uguali; anche le stesse Congregazioni vanno soggette a crisi, circostanze sfavorevoli, bisogni che non tutti possono comprendere.

     Responsabilità: I Superiori hanno l’impegno di far osservare la regola e sono colpevoli se trascurano questo dovere; devono impedire che la comunità cada in rilassamento. Vi sono casi delicati: a dare ordini e fare osservazioni conviene talvolta lunga riflessione, la preghiera, il consiglio, perché tutto si faccia nel modo e al momento più propizio: sempre considerare se susciterà la buona volontà anziché l’irritazione.




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