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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
1. La santità dell’esempio di Maria
La grazia, presente in un’anima, è come la radice da cui si evolve la pianta con i suoi rami, le foglie, i fiori e i frutti. Le virtù crescono nell’anima in proporzione della grazia; si comprende allora come Maria perché «gratia plena» si elevò al più alto grado di virtù e santità: in Lei le virtù teologali, cardinali, morali, le beatitudini, i frutti dello Spirito Santo copiosissimi.
Corrispondono le parole di Leone XIII nell’Enciclica Magnæ Dei Matris: «Ecco in questa Madre il buon esempio di ogni virtù».
Esempio provvidenziale, perché noi meditandolo non abbiamo da perdere animo e [patire] sconforto, come può avvenire considerando le divine perfezioni di Gesù; ma perché veniamo più attirati considerandole in Maria, pura e santissima creatura come noi.
È questo pure il pensiero di san Pio X nell’Enciclica Ad diem illum. Conformarci a Cristo: ma perché Egli è oltre che Uomo anche Dio, il Signore si adattò alla nostra debolezza: conformarci a Cristo seguendo la via facile, Maria! L’esempio suo materno c’invita e ci attrae.
Sono pressoché uguali gli inviti di S. Tommaso d’Aquino e di S. Tommaso da Villanova quando dicono: «Ogni Santo si è come specializzato in una virtù: fede, obbedienza, carità, zelo... All’opposto Maria in tutte le virtù ed in ogni virtù è eminente: tutte le raccoglie in sé, e in ogni virtù supera ciaschedun Santo». Perciò la conclusione: «Leggete spesso questo Libro (Maria) scritto dentro e fuori dal dito di Dio. Leggete in esso la santità, la purezza, la prudenza, la carità, la mansuetudine, l’umiltà... anzi leggete in esso la pienezza delle virtù».