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Giacomo Alberione, SSP
Ut Perfectus sit Homo Dei

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Conclusione

     Tre applicazioni:

     [1] La Famiglia Paolina ha la missione di far conoscere, imitare, vivere Gesù Cristo in quanto Maestro; compirà santamente questa privilegiata missione facendo conoscere, amare, pregare Maria Maestra: dedit orbi Magistrum Jesum, qui est benedictus fructus ventris sui.12

     [2] Il Magistero paolino sarà immensamente più efficace se ispirato, guidato, confortato da Maria: Ipsa duce non fatigaris.13 Nessuno vorrà privarsi di un così grande aiuto.

     [3] Il Discepolato paolino va tutto innestato in Maria, che formerà Gesù Cristo in ogni aspirante: ciò significa diventare cristiani, apostoli, santi.

     Ogni maestro vero e completo ha in Maria luce, esempio, protezione, conforto. Vi sono legami preziosi tra Maria e ogni cristiano; ma i legami che corrono tra Maria e il maestro superano assai i legami comuni;


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tanto più se si tratta di un maestro formatore di religiosi e sacerdoti.

     Per intenderli occorre conoscere la parte che ebbe Maria nell’opera della Redenzione: che ora ha nell’applicazione della Redenzione stessa in ogni tempo.

     Sant’Epifanio scrive salutando Maria: «Rallegrati, o Maria, Libro incompreso, che hai proposto a leggersi al mondo il Verbo, Figlio del Padre Celeste».

     San Tarasio Vescovo le dice: «Rallegrati, o diletta Figlia del Padre Celeste, per cui Dio fu conosciuto fino agli estremi confini del mondo... Rallegrati, o Maria, perché risplendi più che la luce del sole».

     Dice San Cirillo d’Alessandria: «Per te gli Apostoli annunziarono la salvezza delle genti...; per te la preziosa Croce è lodata e adorata in tutto il mondo...; per te sono messi in fuga i demoni, e l’uomo stesso è richiamato al Cielo; per te ogni creatura, legata già all’errore degli idoli, si è convertita alla luce della verità; per te i fedeli sono pervenuti al santo battesimo, e in ogni parte del mondo sono state fondate le chiese». Inoltre, secondo lo stesso Dottore, Maria fu «lo scettro della fede ortodossa».

     Il Discepolo può imparare dall’alunna Maria a lasciarsi umilmente formare dal Maestro che insegna, che precede, che ama, che prega per lui.

     Il maestro non metta mai fine al suo insegnamento ed a utilizzare i mezzi moderni più efficaci e rapidi per diffondere il messaggio divino.

     Nella Chiesa tutti sono chiamati a qualche apostolato


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e tutti nella Cresima ricevono le grazie per compierlo: apostolato della preghiera, del buon esempio, della sofferenza, delle edizioni, delle vocazioni, ecc. Tutti possono contribuire all’edificazione del Corpo Mistico di Gesù Cristo.14

 


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Ultima




12 «Ha dato al mondo il Maestro Gesù, che è il frutto benedetto del suo ventre».



13 «Con la sua guida non ti stancherai».



14 Il contenuto di questa istruzione su Maria Discepola e Maestra è attinto in gran parte dal San Paolo del novembre-dicembre 1959 (cf. CISP 1331-1351), pubblicato successivamente come opuscolo a parte. Occorre tener presente tale opuscolo originale per comprendere pienamente l’articolazione del pensiero alberioniano. – Notevole la presentazione di Silvano M. De Blasio in Maria Discepola e Maestra, Ed. Archivio Storico Generale della Famiglia Paolina, 19872, 40 p.




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