Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Come deve essere
Perché il bollettino parrocchiale raggiunga più agevolmente il suo santo scopo, deve possedere qualità in riguardo alla redazione, alla materia, alla forma esteriore, all’amministrazione e alla diffusione.
Sia redatto dal Parroco (almeno nella parte riguardante la parrocchia), e sia sotto la diretta sua responsabilità. Ciò perché, essendo il bollettino una forma di predicazione, deve rispecchiare il pulpito ove il sacerdote sale tremante per non guastare la parola di Dio.
Sia indirizzato a tutti e i singoli parrocchiani, specialmente ai meno praticanti.
Il Parroco parli impersonalmente, si presenti non come persona particolare, ma come padre e pastore; effonda l’anima ed il cuore suo attraverso lo scritto, con zelo, unzione sacra, affetto soprannaturale.
Sia redatto in forma semplice: dialogica, narrativa, aneddotica... secondo i casi.
La materia sia morale e religiosa, cioè pastorale. Contenga possibilmente una parte propria ed una parte comune; la comune non sia scritta possibilmente dal Parroco, ma da persone più esperte. La propria contenga le cose particolari della parrocchia e sia riservata al Parroco.
Come riempitivo o appendice riporti notizie brevissime che possono interessare i parrocchiani e giovare, almeno indirettamente, al bene della loro anima, all’unione col Parroco, all’affetto verso il bollettino.
Occupino invece la parte principale: la ripetizione delle istruzioni parrocchiali, l’orario delle funzioni, il resoconto anagrafico e specialmente l’augusta parola del Papa e quella dei Vescovi. Tornerebbe infatti inutile che il Papa parli e il Vescovo spedisca lettere pastorali, se poi i fedeli non ne vengono a conoscenza. È poi desiderabile che in esso non manchi un’apologia popolare delle verità della fede, fatta però con coscienza e chiarezza.
Il bollettino sia l’eco di tutte le organizzazioni parrocchiali: Azione Cattolica, confraternite, iniziative religiose e caritative, biblioteca, teatro o proiezioni parrocchiali, ecc.
Eviti sempre, assolutamente, ogni invettiva, inutili e indecorosi strisciamenti. Si presenti al contrario in modo piacevole ed incoraggiante.
L’amministrazione del bollettino, in via ordinaria, non è, e non deve essere gravosa, perché se è fatto nella debita forma, non solo non è passivo, ma sostiene anche tutte le altre opere e iniziative parrocchiali. Si può fissare un abbonamento, ma è necessario mandarlo specialmente a coloro che non lo pagano. Il maggior sostenimento
sono le offerte libere. Talora si possono usare collette, banchi di beneficenza, recite...
Anche la distribuzione del bollettino deve essere, per quanto è possibile, pastorale. Poco indicata è la spedizione fatta a mezzo della posta. Utilissimo invece è dare l’incarico a zelatori o zelatrici di portarlo alle case e consegnarlo preferibilmente al capo famiglia. Se in parrocchia sarà costituito il gruppo cooperatori all’apostolato stampa, il compito della distribuzione toccherà ad uno o più membri dei componenti.
Qualunque però sia il modo di distribuzione, è da curarsi che il bollettino pervenga a tutte le famiglie, specialmente a quelle che non frequentano la Chiesa e alle avversarie.
Compito dell’apostolo della stampa in riguardo al bollettino parrocchiale è: consigliare secondo le norme sopra esposte, incoraggiare, e all’occorrenza redigere la parte comune, curare la stampa e la diffusione.
L’apostolo non dovrebbe darsi pace al riguardo fintanto che tutte le parrocchie non posseggano il bollettino parrocchiale.