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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Loro utilità nell’apostolato

Servirsi delle letture amene per l’apostolato della stampa è sapiente industria, basata sulla natura umana e, soprattutto, sull’esempio del Maestro divino. Gesù Cristo, infatti, insegnò la sua dottrina servendosi appunto di racconti, di parabole, di spunti sempre piacevoli e adatti alle inclinazioni del popolo che lo ascoltava.


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Le letture amene costituiscono il genere di stampe preferito e più diffuso. Interessano non solo una categoria di persone, ma tutti: piccoli e grandi del popolo, gli studenti, i professionisti, i colti tutti. I giovani perché spensierati; gli adulti, per lenire le preoccupazioni; gli studenti che li preferiscono ai libri di scuola; coloro che non hanno del lavoro per passare il tempo.

Costituiscono il genere di letture che in percentuale maggiore si trovano nelle librerie, nelle biblioteche, nelle edicole e nelle famiglie. Sono le stampe che hanno più forti tirature.

Sono letture attraenti ed interessanti perché si rivolgono ai sensi e specialmente alla fantasia. Tengono viva e desta la curiosità, suscitano profonde impressioni che, se buone, costituiscono un forte incentivo alla virtù, ma se cattive, trascinano inesorabilmente al vizio.

Di esse più che d’ogni altro genere, l’apostolo può servirsi per combattere la stampa cattiva e per diffondere la buona. Il mondo è allagato da un mare di stampa amena. Al riguardo vi sono statistiche impressionanti anche se molto approssimative.

Per limitarsi alla sola produzione libraria di carattere narrativo, si calcola che in un anno vengono pubblicati, solo in Italia, diecimila romanzi. Ciascuno di essi ha una tiratura che varia


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dal migliaio di copie ad un massimo di 50.000 (specialmente per quelli smaltiti nelle bancarelle). Così all’ingrosso oltre mezzo milione di copie di romanzi vengono vendute ogni anno, solo in Italia. Quasi tutti questi volumi vengono letti da più di due persone; se poi sono nelle biblioteche pubbliche vanno a ruba.

Ebbene, di questi romanzi, nemmeno un quinto è raccomandabile, mentre tre quinti sono negativi, ed un quinto è tollerabile con riserve.

È qui il caso d’applicare la parola d’ordine di Leone XIII: «opporre arma ad arma»; opporre romanzi a romanzi, letture a letture.

Le letture amene, inoltre, si prestano moltissimo, sebbene indirettamente, alla causa del bene.

Uno scrittore cattolico, Domenico Giuliotti, scrive: «I trattati filosofici e teologici (parole e pensiero che si cristallizzano nel ragionamento) sono impotenti a far sentire agli uomini che il cristianesimo è vero e vivente. Ma durante una lettura, per esempio dei “Promessi Sposi”, parola viva, anzi vita, è impossibile non sentire (al disopra dell’arte) il fascino divino della dottrina di Gesù Cristo».

L’apostolo può dunque servirsi di queste letture come mezzo efficacissimo non solo per preservare le anime dal veleno della stampa cattiva, ma anche per nutrirle spiritualmente.




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