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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Modelli cui ispirarsi

Tra i molti, se ne possono suggerire due: I Promessi Sposi e il Libro di Tobia, nei quali risultano chiare le tre condizioni proposte.

I Promessi Sposi è, nel campo profano, il capolavoro del genere. La tesi propostasi dal Manzoni in questo romanzo religioso-morale, appare chiara: «L’innocenza perseguitata dagli uomini prepotenti è protetta da Dio, mentre la prepotenza, la codardia saranno un giorno da lui colpite. Sopra tutti poi, buoni e cattivi, si eleva benefica e dominatrice la religione, la sola che ha la vera potenza di lenire i dolori degli oppressi e convertire ancora gli oppressori».


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L’orditura generale del romanzo, ammirabile nella sua semplicità, è tutta mirante allo scopo. Ma, per renderla più viva, l’autore la scolpisce in alcuni quadri essenziali, quali: il «verrà un giorno» del P. Cristoforo, la conversione dell’Innominato, la morte di don Rodrigo e infine la nuova famigliuola di Renzo e Lucia.

L’opera si rivolge a tutto l’uomo, anzi, l’evidenza quasi drammatica con la quale l’artista racconta i fatti, rappresenta le più varie e difficili scene e dimostra la sua profonda conoscenza dell’animo umano. La fedeltà e la vivezza con cui è rappresentato l’ambiente storico, la pittoresca descrizione dei luoghi, la naturalezza e il rilievo singolarissimo dei caratteri, quali Don Abbondio, don Rodrigo, P. Cristoforo, il Cardinal Federigo..., i due protagonisti..., sono altrettante voci che parlano profondamente alla mente, alla volontà e al cuore del lettore e che insensibilmente lo inducono a pensare, a sentire e a volere con l’autore.

Riguardo poi alla forma, i critici non vi trovano appunti.

Il Libro di Tobia è un gioiello di letteratura. La tesi che si propone è questa: «La divina Provvidenza, se prova i giusti, non li abbandona mai, e li rende felici anche in questa vita». Viene svolta nella semplicissima


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trama del racconto: descritte le sventure di Tobia (povero e cieco) e di Sara (insultata perché le son morti sette mariti uccisi dal demonio), mostra la Provvidenza divina che manda l’Arcangelo Raffaele a guida del figlio Tobia, per andare in Media a riscuotere dieci talenti da un certo Gabelo. L’Arcangelo libera il figlio di Tobia dal pesce, Sara dal demonio e gliela dà in sposa; finalmente ridona la vista al padre. Dal complesso appare Tobia, uomo giusto, che si affida alla divina Provvidenza.

Nessuna delle facoltà umane è trascurata in questo libro. Infatti, leggendolo, la mente è innalzata a verità consolanti quali la bontà di Dio, l’esistenza e la protezione degli Angeli, i benefici effetti della rassegnazione e della fiducia in Dio; la volontà è invitata e spinta al bene da sentimenti prodotti nell’animo alla considerazione di santi esempi.

Riguardo alla forma fu considerato come un gioiello d’arte e di delicatezza.

L’apostolo scrittore cerchi di modellarsi su questi esempi e, all’occorrenza, suggerirli ed esigerli dai collaboratori nel campo delle letture amene. È anzi utile che si serva dei collaboratori, specialmente per la compilazione di romanzi. Per sé riserverà in modo particolare ciò che è aneddoto, bozzetto, novella, racconto storico e soprattutto biografia e agiografia.

 




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