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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Cooperazione alle missioni
La conoscenza delle missioni è indirizzata al loro giovamento mediante la cooperazione. È qui, più che mai, il caso di applicare il detto: «Non si apprezza e non si aiuta ciò che non si conosce».
Tra i mezzi di cooperazione ricordiamo i più comuni: vocazioni missionarie e clero indigeno, la beneficenza, le opere missionarie pontificie, tutte le altre opere e associazioni.
Vocazioni. Per attuare il programma missionario: moltiplicare le missioni estere ed istituire le missioni indigene, son necessarie le vocazioni: religiosi, sacerdoti e laici, religiose, catechisti e catechiste in ambo i campi.
L’apostolo scrittore deve proporsi di eccitare, sostenere e formare le vocazioni:
– Incoraggiare i genitori a offrire volentieri i propri figli per la causa santa della gloria di Dio e salvezza delle anime.
– Far comprendere a tutti che la divina Provvidenza suscita generalmente le vocazioni tra le persone di condizione meno agiata o povera per dar modo ai fedeli di partecipare al frutto dell’apostolato missionario cooperando con mezzi finanziari.
– Indurre quindi ad una generosa e caritatevole collaborazione mediante offerte finanziarie
come: borse di studio, pensioni ed oblazioni di qualsiasi entità fatte agli Istituti e alle opere missionarie.
Beneficenza. Pio XI nell’enciclica Rerum Ecclesiæ 2 disse: «Non abbiate vergogna e non v’incresca di farvi quasi mendicanti per Cristo e per la salute delle anime». E il Rambelli nel Piccolo Catechismo Missionario: «Il cristiano che non zela per le missioni non ama Dio che vuole le missioni, non ama Gesù Cristo che è morto per salvar tutti, non ama la Chiesa che deve continuare l’opera di evangelizzazione, non ama il suo prossimo che deve soccorrere».
L’apostolo colga le occasioni propizie per far caldo appello alle anime buone perché nei limiti delle loro forze provvedano ai bisogni delle missioni, in tutte le possibili forme di beneficenza.
Modi particolari di cooperazione sono: trattenimenti di argomento missionario e non missionario a pro delle missioni (proiezioni, cinema, accademie, teatri, recite), confezionamento di arredi sacri o di abiti, esposizioni missionarie, banchi di beneficenza, salvadanai per le missioni, raccogliere francobolli e cartoline usate, stagnola..., propaganda orale e scritta dell’idea missionaria, offerte per battesimi, suscitare collettività di fedeli che provvedano a collettività missionarie, seminari che provvedano a
seminari indigeni, parrocchie che s’impegnino ad aiutare [una] determinata missione, diocesi che adottino un vicariato apostolico o una prefettura apostolica, organizzazioni di bambini che si propongano opere determinate di cooperazione.
Le vie di cui si serve la divina Provvidenza per venire in aiuto delle missioni e per procurare meriti alle persone generose sono indefinite.
Opere missionarie. L’apostolo, ancora, approfitti di ogni occasione per zelare:
– le opere missionarie pontificie: la propagazione della fede, l’opera di San Pietro apostolo;
– le altre opere missionarie del clero, l’antischiavismo;
– tutte le opere generali e particolari, ossia quelle che hanno lo scopo di aiutare tutte le missioni o quelle che hanno per oggetto determinate missioni o aspetti precisi dell’attività missionaria.
Per convincere gli animi alla cooperazione delle missioni, oltre a farle loro conoscere nel modo sopra esposto, gioverà ancora portare argomenti teorici e pratici convincenti e avvincenti, quali: l’obbligo che ha ogni cristiano di cooperare, derivante dal dovere di pietà verso Dio, di carità verso il prossimo.