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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Curare il lavoro tipografico
Si tratta di mettere al servizio di Dio e del Vangelo la scienza e le creature tutte con l’impiego dei mezzi umani, meccanici, economici.
Si scelgano dunque gli operai migliori e tra essi si preferiscano i religiosi e le religiose che, allo scopo principale della propria santificazione richiesto dal loro stato, uniscono quello del lavoro tipografico per l’apostolato della stampa.
Un tempo i monaci spendevano grande parte della loro giornata per copiare le pergamene più antiche; i discepoli di San Paolo moltiplicavano le sue lettere per farle giungere a tutti i fedeli; religiosi, sacerdoti e laici, dedicano la loro attività a moltiplicare la parola di Dio e presentarla in modo conveniente a tutti gli uomini.
Vi si unisca l’opera di laici facoltosi che dispongono le loro sostanze per l’apostolato. Tante opere cattoliche non hanno sussistenza, altre sono imperfette o non possono raggiungere il loro scopo, perché non sono sostenute finanziariamente. Questo si verifica in modo particolare nel campo della stampa, ove l’aiuto difetta e non se ne comprende ancora bene la necessità.
I mezzi meccanici devono essere i migliori, i più celeri, i più economici e i più convenienti che offrono i tempi e la civiltà. Quindi: il telefono, la radio, la televisione per la raccolta delle notizie e delle figure; le macchine più progredite per l’impressione e la confezione; i mezzi più celeri e più estesi per la propaganda.
L’apostolo, nella sua pienezza di carità verso Dio e gli uomini, sappia utilizzare al suo scopo tutto ciò che la provvidenza gli offre perché da tutte le creature si elevi l’inno di lode al Creatore. Sia tanto ingegnoso da saper anche far crescere rose e gigli dai rifiuti e trasformare gli stracci in carta per il Vangelo.