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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Conclusione
Destinatario di AE è chiunque ritenga necessario ristabilire il significato di “apostolato” e “apostolo” – vale a dire una propria identità carismatica – secondo Don Alberione. E se Don Alberione ha ignorato parole come “computer”, “informatica”, “telematica”, “satelliti”, “cavo a fibre ottiche”, “linguaggio multimediale”, “cd-rom”, “telefonino cellulare”,
“telefonino satellitare”, “televisione ad alta definizione” o qualsiasi altro mezzo di comunicazione interattiva che il progresso oggi ci mette a disposizione, è solo perché è fisicamente vissuto prima di noi.23 Ma a noi egli affida lo stesso suo mandato di andare avanti nell’apostolato, seguendo l’etica della comunicazione, o della carità della verità.
Con parole magari dal sapore antico, egli incoraggia chi legge ad affrontare le nuove sfide invitando ad appropriarci, con responsabilità e dignità di adulti, del suo stesso titolo – di “apostolo dell’edizione” – che compete di diritto a qualsiasi paolino o paolina. Apostole e apostoli di oggi, con gli strumenti e i linguaggi degli uomini di oggi, per arrivare domani a mietere mannelli pesanti nella messe del Signore sempre più scarsa di operai.
Per Don Alberione il domani a cui tende la formazione apostolica è l’eternità. Da questa parola, comune nel suo vocabolario, potrebbe partire la prospettiva giusta per interpretare ognuna delle altre parole importanti di questo manuale.
Roma, 4 aprile 1998
Angelo Colacrai