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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
I) Con gli indisposti.
Possono essere tali per varie ragioni:
O per ignoranza delle cose necessarie a sapersi: e allora, se si può, conviene istruirli nelle cose necessarie di necessità di mezzo o di precetto: altrimenti si dà loro qualche mezzo onde istruirsi in altro modo.
O perché non vogliono adempire qualche obbligazione come restituire, togliere un’occasione non necessaria, ecc.: esaurite tutte le esortazioni, si dovrà sospendere l’assoluzione fino all’adempimento del loro dovere.
O perché non sono pentiti: ed il confessore più che all’accusa dovrà badare al dolore: questa è la parte essenzialissima della confessione. Quindi cercherà di eccitarlo ed in caso che sia probabilissimo che manchi, sospenderà l’assoluzione.
O perché mancò l’esame di coscienza: allora il confessore aiuterà il penitente con domande, seguendo l’ordine dei comandamenti e facendo su ciascun d’essi le interrogazioni che crede opportune, tenuto conto
della condizione del penitente. Per queste interrogazioni però si seguano le regole date più sopra, parlando dei giovani. Qui di speciale occorre notare che gli uomini d’ordinario sono più schietti: che sul settimo comandamento basta una domanda molto generale: per es. la roba degli altri vi dà mica fastidio?!