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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Importanza

Per qualche tempo l’importanza dell’apostolato dell’edizione non fu da alcuni abbastanza valutata nella sua positiva realtà. I «figli


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delle tenebre» ne approfittarono per subordinarla all’incentivo delle cattive passioni e dell’avidità del guadagno, tanto che il Pontefice Pio X, riferendosi in particolare alla stampa, ebbe ad esclamare: «Oh la stampa!... Non se ne comprende ancora l’importanza. Né i fedeli né il Clero vi si dedicano come dovrebbero!».

Ma ben presto ed in ogni luogo si moltiplicarono le più lodevoli iniziative nell’apostolato dell’edizione.

Si è già lavorato e si continua a lavorare dai cattolici nell’arduo e devastato campo della stampa, del cinematografo e della radio, ma vi sono ancora molte possibilità di azione positiva, di successi concreti. Ed ora si può affermare che, senza un più ampio uso di questi potentissimi propagatori del pensiero, zone sterminate rimarranno sempre al di là del raggio dell’azione cristianizzatrice.

La ragione si deduce facilmente oltreché dalla natura dell’apostolato, in quanto è predicazione della divina parola, anche dal valore intrinseco dell’edizione. La stampa, il cinematografo e la radio sono le armi d’influenza misteriosa che guidano gli uomini a loro talento poiché generalmente essi formano le loro opinioni e regolano la loro vita su quanto leggono, vedono, sentono. Ed in ciò non vi è nulla di assurdo, poiché è noto come la parola e lo scritto


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parlano all’intelletto inserendovi idee, mentre la volontà segue l’intelletto e la sua vita procede dalle idee.

«Buona o cattiva – afferma perciò giustamente il Béranger, riferendosi alla stampa –, bugiarda o veridica, corruttrice o virtuosa, essa, in una Nazione libera, è onnipotente. Crea l’opinione pubblica, i costumi; se buona fortifica la famiglia e la scuola, se cattiva le distrugge; essa abbatte o edifica i ministeri, ha il diritto della pace e della guerra».

E il Pontefice Pio XI, l’animatore illuminato e costante della Mostra internazionale della Stampa Cattolica, nel discorso tenuto nel 1936 agli scrittori e agli amici della Croix riuniti a congresso a Roma, dopo aver rilevato la «onnipotenza della stampa» diceva:

«Questa espressione neanche basta ad esprimere la realtà. La parola già da se stessa è una onnipotenza... E allora che dire di questa parola, già onnipotente da sola, quando essa dispone di un tale organismo, di un tale mezzo di diffusione quale è la stampa? Grazie a questa organizzazione e a questo mezzo di diffusione è veramente la onnipotenza che si moltiplica al di là di ogni misura».

Prove non meno autorevoli e convincenti si hanno a riguardo del cinematografo e della radio. Si riporteranno nella seconda parte del presente


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libro ove, dopo aver trattato a lungo dell’apostolato della stampa, si accennerà pure all’apostolato cinematografico e radiofonico.

Per ora bastino le seguenti:

Il Papa Pio XI fu un animatore ed un esaltatore del cinematografo nel quale vide un mirabile prodotto della scienza, quasi un dono che la bontà di Dio volle elargire all’umanità, ma divenuto, purtroppo, «fonte e veicolo precipuamente e quasi sempre di male enorme». E questo pensiero lo faceva esclamare con accento accorato: «Quante rovine! E si tratta di anime. È terribile pensarci!».3

Concetto non molto diverso ebbe lo stesso Pio XI circa la moderna invenzione della radio di cui vide il sorgere, i rapidi progressi, le meravigliose applicazioni e di cui volle egli stesso servirsi per comunicare i suoi radio-messaggi all’umanità intera.

Il Pontefice regnante Pio XII come il suo Predecessore ammira le potenze della stampa, del cinematografo e della radio e trepida per esse. Ne fanno testimonianza innumerevoli discorsi, scritti e fatti. Tra questi ci piace ricordare il «Decreto di lode e approvazione», emanato il 10 Maggio 1941 in favore della Pia Società


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San Paolo, Congregazione religiosa moderna i cui membri si propongono come fine speciale l’apostolato dell’edizione.




3  Discorso al Comitato di Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica, tenuto a Castelgandolfo il 10 agosto 1934.






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