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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(10) LA MIA FINE
1.o Io penso: dunque, esisto. Ebbi un principio; ma non avrò fine; Dio non mi distruggerà;
io non posso distruggermi. Vivrò perciò in eterno: ma dove? In una delle due eternità: Paradiso od inferno. O sarò sempre felice con Dio; o sarò sempre infelice lontano da Lui. E’ cosa inesorabile; non è possibile una via di mezzo. Io cammino verso l’una o l’altra eternità. Ogni giorno, ogni ora mi avvicino o al Paradiso o all’inferno. Non posso fermarmi: nemmeno un istante. Potrei essere già vicinissimo. Troncata la vita terrena, entrerò nella mia eternità: «L’uomo entrerà nella casa della sua eternità» (Eccli. 12, 5). S. Ireneo scrive: «A quanti il Signore avrà detto: allontanatevi da me, o maledetti, andate nel fuoco eterno, costoro sempre staranno nell’inferno. A quanti il Signore avrà detto: Venite, o benedetti dal Padre mio, nel regno mio, costoro staranno sempre in Paradiso. Terribile dilemma: o sempre beato, o sempre infelice».