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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(22) GIUDIZIO PARTICOLARE – II
1.o Vi era un ricco signore che vestiva porpora e bisso: ed ogni giorno faceva splendidi banchetti. Stava alla porta del suo palazzo un poverello vecchio e piagato di nome Lazzaro che domandava almeno le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; nessuno gliele dava, ma venivano i cani a lambirgli le piaghe. Morì Lazzaro, si salvò e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Morì pure il ricco, fu condannato e sepolto nell’inferno.
L’anima, uscita dal corpo, è illuminata da una luce di eternità: in questa, essa legge
chiaramente ed esattamente le opere buone ed i peccati, e quale sarà la ricompensa meritata. Dio in un attimo tutto vede e tutto fa vedere all’anima.
Sempre Egli ci penetra ed ha un giusto giudizio di noi: se cioè meritiamo premio o condanna; ma in quel momento il Suo giudizio diviene eterno, e si manifesta pure all’anima.