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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  S. Agostino dice che alcuni fedeli si salvano più o meno presto per mezzo di un fuoco purificante, secondo che maggiori o minori attaccamenti ebbero su la terra. Vi è infatti un modo di vivere né tanto buono per meritare subito il cielo; né tanto cattivo per meritare gli eterni supplizi dell’inferno. Vi sono pene temporali che debbono scontare coloro che non meritarono le pene eterne. Ecco le cause: il peccato veniale, non ancora perdonato almeno quanto alla pena; la vita tiepida e languida che non può assicurare l’ingresso immediato alla visione ed all’unione totale con Dio in Paradiso; la pena dei peccati mortali ancora da scontarsi; le inclinazioni naturali non ancora corrette né dominate.

       S. Cesario Arl. dice che, se non soffriamo volentieri su la terra, né ci curiamo di fare penitenza, dovremo fermarci in Purgatorio finché


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tutto sia soddisfatto, come si brucia il legno, il fieno, la stoppa.

 

      




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