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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(26)     IL PURGATORIO: pene

 

       1.o  Il Purgatorio priva l’anima temporaneamente della vista di Dio. L’anima uscita


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dal corpo, ha un desiderio unico, vivissimo, continuo di Dio. Nessun altro bene l’attira né l’appaga. E Dio si nasconde, si allontana, la rigetta da Sé. E’ come un figlio che vorrebbe vedere il Padre Celeste, un affamato che potrebbe venir saziato solo da quel pane divino, un assetato che soffre una sete ardentissima di Dio; ma non può venir saziato. Vede nel cielo tante anime che furono subito introdotte in quella beatitudine; altre anime che pur avendo peccato ne hanno scontata la pena in vita; anime care di amici, parenti, benefattori; da lontano, vede gli Angeli, i Santi, la SS.Vergine in un tripudio di festa... L’anima è esclusa dal convito; la sua veste ha ancora qualche macchia; Dio vede in lei delle macchie. E’ pienamente certa della salvezza; è rassegnata al Divino Volere; ma soffre un penosissimo martirio.

 

      




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