Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Il vero amore al corpo consiste nel trattarlo
secondo la sua posizione durante la vita presente; e preparargli un bel premio per l’eternità.
L’uomo è composto di anima ragionevole e di corpo organico. Anima e corpo operano assieme e possono meritare o demeritare. L’anima è la parte più nobile, ha l’ufficio di guidare il corpo nei suoi atti, di servirsi di esso nel bene, di vietargli il male. Il disordine dipende: dalla ribellione dell’anima a Dio, dall’incapacità della volontà a guidare il corpo, e dalla ribellione della parte sensitiva alla ragione ed alla morale cristiana.
Molti sono schiavi della carne e dei suoi desideri; accontentano le passioni; divengono schiavi dei sensi. Qualche volta sembra di trovarci di fronte non ad un uomo ma ad un bruto.
La Scrittura dice: «L’uomo animale non capisce le cose dello spirito di Dio» (II Cor 2, 14). Perché? «La carne desidera cose contrarie allo spirito...» (Gal. 5, 17). Ma quale sarà la fine?
I Santi hanno frenato e guidato sapientemente il corpo come un buon figliuolo: gli hanno preparata una felicità eterna, una sublimazione ineffabile, quasi una spiritualizzazione: «Tutti allora risorgeremo, ma non tutti saremo mutati» (I Cor. 15, 51). I Santi mortificarono il corpo, lo affaticarono, gli negarono piaceri illeciti. Risorgeranno i loro corpi gloriosissimi. Ma che sarà dei golosi? Dei pigri? Dei lussuriosi?