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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o La pena per quanto grande, se non dura molto, non è gran pena: per es. una operazione. Ma quando una pena è lunga e interminabile, per quanto leggera, è sempre un gran tormento. Anzi, lo stesso sollievo, come una passeggiata, che si protraesse per settimane, mesi
ed anni si risolverebbe in un tormento rigorosissimo e penosissimo.
Orbene che sarà dell’inferno ove ogni senso soffre la sua pena; ogni potenza è tormentata; tutto il corpo è immerso nel fuoco? Ivi la fiamma arde, ma non consuma. E non si tratta di anni né di secoli, né di miliardi di secoli; ma si tratta di un’eternità che non finisce. Là il peccatore non potrà più detestarli, non avrà più perdono né mitigazione di pena.
La gloria del Paradiso è pure eterna. L’anima non potrà più peccare né perdere Dio. Il beato godrà per sempre quella felicità, che si rinnovellerà ogni momento come se in ogni momento cominciasse. Sempre avrà sete di gaudio; e sempre ne sarà saziato. I beati sono vasi pieni di contento.
Dice San Paolo: «Sic semper cum Domino erimus»1 (I Thess. 4, 16).