Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

- 104 -


2.o  E’ avvertimento amichevole: «Guardati da questa occasione funesta; evita quel compagno e quella lettura; lascia quel divertimento; vigila sui pensieri e sul cuore; resisti ai primi moti della passione». L’uomo in cui parla la coscienza è felice; infelice chi non ne sente più la voce!

       E’ freno potente. Nell’ora della tentazione, quando la natura ardente ed impetuosa sarebbe esposta a seguire violenti appetiti, la coscienza la domina, la ferma, la sottomette, impedisce cadute fatali. Altre volte, quando la sua voce è stata disconosciuta e l’uomo scivola sul pendio del precipizio, la coscienza raddoppia le grida e le proteste, risveglia salutari reazioni. Dopo il periodo delle menzognere illusioni, la coscienza torna a farsi udire: l’uomo si riscuote, risale il pendio e riprende il sentiero della verità e del bene.

       La coscienza non abbandona neppure l’uomo sconfitto e avvolto nel fango; gli fa ancora udire i rimorsi, gli restituisce l’esperienza, lo invita ad atti di riparazione: fosse pure già il momento della morte.

 


- 105 -


 

       E’ stimolo: ai peccatori ed ai giusti; come scuote i neghittosi e i dormienti: «Perché lasciate inerti i talenti? Perché una vita senza buoni frutti? Non temete l’ora del giudizio?».

       E’ incoraggiamento agli sconfortati; rianima la speranza nei cuori scoraggiati: «Non vi è macchia che non si possa lavare; Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva; la grazia e la forza sono per chi prega; e chi prega si salva».

 

      




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL