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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o La compassione. E’ il primo movimento del cuore buono; perché il dolore lo tocca e lo commuove; ed esso si china per alleviarlo. Vede, sente, se ne affligge; e quindi si sforza per recarvi rimedio. Osserviamo S.Vincenzo de’ Paoli che raccoglie per le vie di Parigi gli orfani e i mendicanti; crea ospizi, ospedali, associazioni di carità, ricoveri per gli abbandonati, i deboli, gli infermi; conforta i detenuti, difende le pericolanti, porta pane alle popolazioni che la guerra ha affamato.
Oltre le corporali miserie, il cuore sensibile è toccato dalle miserie morali. Piange con chi piange; si duole con gli angosciati; condivide l’umiliazione e il dolore di chi ha peccato. Con i deboli non ha parole dure né modi severi con i peccatori: per tutti ha parole di incoraggiamento, indulgenza, speranza. Esso non accusa né diffama; ma comprendendo l’umana fragilità, copre i caduti col manto del silenzio, della simpatia, della bontà. Mai la caduta di un fratello è per lui un trionfo; non calpesta alcuno; porge la mano ai pericolanti. Compatisce e medica le ferite della mente e del cuore.