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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o La dedizione. E’ il dono generoso del buon cuore. Il buon cuore sa donarsi Che cosa dona? tutto: tempo, denaro, vita, sangue, ove occorra. Egli non calcola le sue ore; non è impaziente di congedare chi ricorre a lui; si dona per il tempo che gli è richiesto. Il suo denaro appartiene ai poveri ed alle opere: per sé ne usa solo secondo
il bisogno e quasi con rammarico. Prodiga la sua vita e le sue forze verso chi chiede; si moltiplica per servire i fratelli; prenderebbe su di sé tutte le fatiche altrui, anzichè rinunziare alle sue occupazioni vi addosserebbe anche le altrui. Né risparmia il suo sangue: lo usa e ne consuma le energie con le incessanti fatiche a cui lo zelo lo spinge. E’ pronto a versarlo per una causa che gli è cara, o per un’amicizia che gli sta a cuore.
Il buon cuore dà tutto: quanto è, quanto ha.
All’opposto l’egoismo è il carattere distintivo del cuore cattivo: esso prende invece di dare.
Avaro del suo tempo, chiuso nelle sue abitudini, tratta come importuni e scaccia quelli che lo cercano o ricorrono a lui. Ha fissati i momenti in cui riceve: fuori di quelli appartiene solo a se stesso. Accumula il suo oro, e qualche volta senza scrupoli riguardo alla giustizia ed agli ingenui che di lui si fidano. A quanti chiedono, risponde che le sue disponibilità sono finite. Mira ad economizzare, forse anche con danno; teme sempre imprudenze; vigila con gelosa cura su la sua salute; si tiene al riparo da ogni pericolo; non conosce fatiche, né eroismi, né generosità, né fiducia nella Divina Provvidenza.
L’egoista conosce, ama, serve soltanto se medesimo.