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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Il peccato mortale è:
una vera ingratitudine verso Dio, suo benefattore. Egli tutto ci ha dato: la mente, il corpo, la lingua; il peccatore si serve del dono stesso per offendere il suo Creatore.
E’ una ribellione a Dio creatore, padrone, padre. Il Signore ha dato la sua legge; ma il peccatore grida il suo: «Non serviam: non obbedisco».
E’ una stoltezza; poiché solo in Dio e nella Sua volontà l’uomo può trovare pace, benedizioni, salvezza. Il peccatore si condanna ad una vita di rimorsi, a molti castighi e specialmente all’eterna dannazione. «Egli odia l’empietà e l’empio assieme» (Sap. 14, 9).