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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  Chi pecca dilania, colpisce, martorizza il proprio essere. Dio può fare a meno dell’uomo; ma l’uomo non può fare a meno di Dio. Compie un male maggiore quando pecca contro il prossimo che è parte del suo essere. Massimamente, poi, quando pecca contro se stesso. Le pietre tirate in alto, cadono sopra se stessi. Col peccato credo di soddisfarmi e di trovar la felicità: errore disastroso! Apro invece una piaga cancrenosa nel mio spirito, nel mio cuore, nella mia carne. Patirà lo spirito per quella lettura fatta per maliziosa curiosità. Patirà il cuore per quell’affetto sensuale in cui si cerca il contento. Patirà la carne e tutto l’essere per quell’ebbrezza chiesta ad una bassa voluttà.

 

      




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