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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(59)     IL PECCATO MORTALE – V

 

       1.o  Produce altre rovine nell’anima. E’ come una terribile grandinata sopra una vigna ricca di abbondanti grappoli, vicina a maturità.

       Crea l’abitudine. E’ una china su cui la


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volontà facilmente scivola verso il male. Arriva a far nascere il bisogno; impone talora una specie di necessità. Il ripetuto uso della menzogna crea l’istinto perverso di mentire, falsare sempre; i ripetuti furti portano alla cleptomania, cioè al bisogno di rubare anche senza l’idea del lucro; gli atti secondi formano prestissimo un appetito quasi incontenibile per le cose vili. Povero essere avvelenato profondamente in tutte le potenze. Dice: questa sera sarà l’ultima volta! Ma ciò sarà per un giorno, o per una settimana; poi la sete sarà più ardente, più tirannica.

 

      




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