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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(60)     LE VIE DEL PECCATO

 

       1.o  Al peccato non sono arrivato di un tratto; non mi ci sono tuffato dentro all’improvviso.

 


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       Piuttosto ho messo il piede su di una via sdrucciolevole e lentamente sono disceso nell’abisso. Ricordo che rialzatomi da le imprese giovanili, avevo lavate le mie colpe. Mi ero anche levato in alto, con sicuri colpi d’ala; avevo domato i sensi, temprata la volontà; mi ero avvicinato al mio Dio. Ma dimenticai che la vita è lotta; che occorre andar contro corrente; che sempre vi è da durarla con lo sforzo.

       Ma lo sforzo venne meno; ed il peccato mi ha riafferrato. Per difetto di vigilanza, ho ceduto alle lusinghe del senso. L’amore alla libertà da ogni disciplina ebbe la sua parte. L’ambiente poi mi ha come giustificata una vita miserabile; l’esempio, il rispetto umano compirono l’opera.

 

      




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