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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Occorrono però disposizioni spirituali convenienti: a) Retta intenzione, che è la gloria di Dio ed il frutto spirituale nostro ed altrui. Scrive San Bernardo: «Vi sono di quelli che vogliono
imparare al solo fine di sapere, ed è vana curiosità; di quelli che vogliono imparare per essere stimati, ed è turpe vanità; di quelli che vogliono imparare per vendere la loro scienza a fine di guadagno o di onore, ed è una specie dl negozio. Ma vi sono di quelli che vogliono imparare per aiutare le anime, e questa è carità. Così vi sono di quelli che vogliono imparare per santificarsi, ed è prudenza santa».
b) Sincero amore della verità. La scienza della religione è la più sicura, perché viene dalla Chiesa, maestra infallibile. Non devono spaventarci le obiezioni degli avversari, né possiamo mettere innanzi opinioni nostre, ma in tutto aderire alla Chiesa.
c) Umiltà. Dice Gesù: «Confesso la Tua gloria, o Padre, che hai nascoste queste cose ai sapienti ed ai prudenti, e le hai rivelate agli umili» (Mt. 11, 25). L’umile prega: «Se qualcuno ha bisogno di sapienza la chieda al Signore, che la dà a tutti abbondantemente» (Jac. 1, 5). L’umiltà, poi, genera la carità, per cui la scienza viene adoperata all’edificazione.
d) Desiderio di progredire nella conoscenza di Dio. Vi sono libri, periodici che destano talvolta curiosità: invece le cose divine da principio si meditano con fatica; ma la buona volontà farà superare tutte le difficoltà.