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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(108)     CARITA’ – VI

 

       1.o  Dice Gesù: «Questo è il mio comandamento. Vi dò un comandamento nuovo; che vi amiate l’un l’altro, come io ho amato voi» (Jo. 15, 12). Il Bossuet commenta: E’ comando nuovo perché volle che l’amore vicendevole sia come egli ci amò, cioè amore perfettissimo.

       Primo: Sopportare il prossimo nonostante i suoi difetti. Quanti difetti Gesù sopportò nei Suoi stessi apostoli; e noi con quanti difetti pesiamo su gli altri!

       Amare perché il Signore ci ha amati per il primo, quando ancora eravamo suoi nemici, «cum adhuc peccatores essemus». Prevenne la Samaritana, la donna peccatrice, il ladrone. Sono le divine cortesie che dobbiamo imitare cercando i fratelli, i poveri. i peccatori, i bambini, le vocazioni.

       Inoltre: carità compassionevole. La parola di Gesù: «Ho compassione di questo popolo» (Mc. 8, 2), deve penetrare nel cuore di ogni cristiano.

       Gesù ciba gli affamati, istituisce i Sacramenti, canali della grazia, si intenerisce dinnanzi ai bambini, guarisce gli infermi. Faremo elemosina di denaro, se possibile, di un po’ di tempo, di conforto, di cortesia, di consigli, di luce spirituale.

 

      




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