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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(109) PRUDENZA – I
1.o E’ una virtù morale e soprannaturale, che inclina la mente a scegliere i mezzi migliori per conseguire l’eterna salvezza.
Vi è l’industriale prudente, il commerciante prudente; il contadino, lo studente, l’operaio prudenti: tutto dispongono e dirigono ai loro interessi terreni; e questa prudenza è umana.
Vi è la prudenza dell’uomo carnale, ambizioso, avaro: dicesi prudenza della carne; è nemica di Dio e conduce alla morte.
Invece la prudenza cristiana, conosciuto l’eterno destino dell’uomo, tutto indirizza alla conquista del cielo; tutti i doveri umani, i pensieri, le intenzioni, i sentimenti, sebbene rivolti a tante cose, hanno poi un motivo e fine unico: arrivare al paradiso. «La vera e perfetta prudenza è quella che consiglia, giudica e spinge rettamente al fine di tutta la vita», dice S. Tommaso.