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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(114) UMILTÀ – I
1.o E’ virtù che ci inclina a conoscerci, a considerarci e voler esser tenuti nel nostro vero valore.
L’umiltà è verità: l’umiltà di mente è profonda persuasione che: come esseri creati nulla abbiamo di nostro; anzi nulla affatto è nostro nell’ordine soprannaturale, giacchè tutto abbiamo ricevuto, sopra la stessa esigenza della natura creata.
Come peccatori, poi, abbiamo offeso il Signore, e nulla sarebbe sufficiente a pagare i debiti
contratti con la Divina Giustizia: castighi, umiliazioni, dolori.
Come chiamati alla santità, nulla affatto possiamo da noi: la cooperazione alla grazia è tanto incerta che, senza l’aiuto di Dio, non si può sperarla. Dice San Tommaso: Nell’uomo si possono considerare due cose: cioè quello che è di Dio e quello che è dell’uomo. È dell’uomo quanto è difetto; è di Dio quanto appartiene alla perfezione e salvezza.