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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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3.o Obbedienza intiera. E’ tutto l’uomo che deve sottomettersi al Signore: la mente, la volontà, il cuore, il corpo. Il Signore chiede, anzi,


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maggiormente ciò che è più interno e più prezioso.

       L’obbedienza sia costante. Poiché è la perseveranza che fa l’uomo virtuoso. San Francesco di Sales scrive: «Far lietamente ciò che è comandato, per una volta sola, finché piacerà, è cosa che costa poco. Ma quando vi si dice: farete questo sempre e per tutto il tempo della vita, qui sta la virtù; ed è qui il merito».

       Sia pronta. Dice S. Bernardo: «Il vero obbediente non conosce dilazioni; ha in orrore il domani; ignora i ritardi; previene il comando; tiene gli occhi attenti, le orecchie tese, la lingua pronta a parlare, le mani disposte ad operare, i piedi svelti a muoversi; è tutto intento a raccogliere ed eseguire subito la volontà di chi comanda».

 

      




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