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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(122) PUREZZA – I
1.o La castità è virtù che ci porta a reprimere quanto vi è di immoderato nei desideri della carne. Altro è lo stato di chi è coniugato; ed altro
lo stato di chi non è coniugato. Nello stato coniugale è santo ciò che è richiesto dall’uso del legittimo matrimonio per la propagazione del genere umano. Fuori di questo, ogni piacere sensuale è vietato. La castità coniugale impone la mutua fedeltà, la purezza di intenzione, l’onestà delle relazioni dei coniugi. Occorre avere del matrimonio un concetto molto alto e secondo lo spirito della Chiesa.
S. Paolo scrive: «Le donne siano soggette ai loro mariti, come al Signore, perché l’uomo è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa, Egli salvatore del corpo di lei. Or come la Chiesa è soggetta a Cristo, così le donne devono essere soggette ai loro mariti in ogni cosa. Voi, uomini, amate le vostre mogli come anche Cristo amò la Chiesa, dando se stesso per essa, per santificarla, purificandola col lavacro di acqua, mediante la parola di vita, affinché la Chiesa gli potesse comparire davanti gloriosa, senza macchia, senza rughe, senza altre cose del genere, ma santa ed immacolata» (Ephes. 5, 22 27).