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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Modello d’orario seguito da molti anni in una tra le più fiorenti parrocchie.
1° Levata al suono dell’Ave Maria, cioè: inverno alle 5, primavera e autunno alle 4 e mezza, estate alle 4).
2° Subito presso il confessionale, perché vi sono persone che hanno fretta. (Molta fedeltà a questa regola, ancorché non vi siano penitenti). Ciascun sacerdote compie là le sue pratiche di pietà, parte prima e parte dopo la S. Messa, tramandando per il resto della giornata quelle che fossero impedite. (Meditazione, ore canoniche, ecc.).
3° Le Messe con orario rigorosamente fisso, secondo le stagioni.
4° Dopo tre o quattro ore si ritorna in canonica:
si fa la colazione, una breve ricreazione, poi ciascuno si ritira nella propria camera per leggere, scrivere, ecc. sino a mezzodì.
5° Dopo pranzo un’oretta di svago in comune, quindi riposo.
6° Alle quindici Vespro e Compieta in comune passeggiando: poi tutti in chiesa per la lettura spirituale, la Visita al SS. Sacramento, Mattutino e Lodi (pratiche che ciascuno può interrompere, se richiesto a confessare, e riprendere in seguito).
7° Dopo tutto questo, ritornati nella casa canonica, si ritira ciascuno nella propria camera come al mattino.
8° Alle diciannove cena e ricreazione; poi si va ad assistere i membri del circolo cattolico, alla scuola serale, a insegnare il canto, ecc.
9° Verso le ventidue orazioni e riposo.
Questo l’orario generale che si osserva per quanto è possibile in una parrocchia ove vi hanno molte opere religiose e sociali, ove spesso si hanno infermi, ove ciascuno dei sacerdoti ha occupazioni varie e continue.
Non è troppo grave, ed appunto per questo è pur facile la fedeltà; non è troppo largo e quindi permette di far tutto; abbonda nelle cose di pietà e perciò quei sacerdoti sono veramente di buon spirito e formati allo zelo più ardente.