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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Pratica – Prima: Penetrarne lo spirito in ciascuna parte; per es. leggendo: L’Ufficio divino dal lato della pietà;15 facendo una volta al mese la meditazione su di esso e sulle diverse sue parti: per es. sulle lezioni; leggendo la Scrittura e specie il salterio commentato, anche come lettura spirituale.
Mentre: Fissare un’intenzione particolare in ogni ora. Alcuni si prendono nota delle grazie da chiedere per sé e per gli altri. Ricordare che è preghiera particolarmente per le anime altrui, quindi pensare: ai penitenti, peccatori, Chiesa, Papa, anime purganti, fanciulli, ecc.
Recitarlo: digne, attente, devote.16
Digne, compresi cioè della grandezza di tal azione; unirsi agli angeli che in cielo fanno ciò che noi facciamo in terra: gravità: pause a posto: non mangiar parole: in generale non recitare a memoria: tenere gli occhi bassi.
Attente: vel ad verba, a dir bene le parole; vel ad sensus,17 per es. allo spirito della Chiesa, nelle diverse feste del Signore, dei Santi, ecc.; vel ad veritates morales, per es. al pensiero dominante nella meditazione, nella lettura spirituale, visita al SS. Sacramento, fatte antecedentemente. Quando [il breviario] si recita dopo occupazioni distraenti è necessario fermarsi alcuni istanti per raccogliere la mente, la volontà, il cuore: per es. fissando l’intenzione particolare, ricordando un buon pensiero, dando uno sguardo al crocifisso, ecc. Non distrarsi, interrompendolo per ogni minima sciocchezza.
Devote: con compostezza esterna, con scegliere il luogo più adatto: meglio la chiesa, lo studio: in generale sconsigliabile la sacrestia, il salotto, la cucina, sul treno: ma vi sono eccezioni. Si può dire a passeggio, ma con cautela.