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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Modo. – Vi hanno tre esami: il generale, da farsi la sera e prima della confessione: il particolare sulla passione predominante, da farsi alla sera ed a mezzodì: il preventivo, da farsi il mattino per prevedere le tentazioni e gli incontri pericolosi della giornata.
Si noti di fare questo nella preparazione o ringraziamento alla Messa, per disporre il cuore alle difficoltà del giorno e pregare Gesù Cristo per ottenere la forza a superarle.
È sopratutto necessario per un Sacerdote esaminarsi, oltreché sui difetti come individuo:
1° Sopra le cause dei suoi peccati, sopra le occasioni, i pericoli...
2° Se esercita lo zelo in tutti i modi possibili, cercando sempre nuove industrie per salvare le anime, evitando l’ozio... preparando diligentemente le prediche, accudendo gli ammalati con affettuosa sollecitudine, ecc.
3° Se pratica le virtù anche positivamente e non solo negativamente, evitando soltanto quello che è peccato: se davvero progredisce nelle virtù, ecc...
Vi hanno sacerdoti che scrivono le mancanze su d’un taccuino, come facevano molti santi, tra cui S. Ignazio; altri annotano il registro fornito dalla
Unione Apostolica, od anche fatto appositamente; sono industrie assai utili per rendersi conto del progresso o regresso, per continuare molto tempo la lotta sullo stesso difetto ed anche perché facilitano la memoria e l’applicazione dell’intelligenza a noi stessi.
L’esame deve terminare coll’eccitarci al pentimento e ad un proposito fermo.
Chi non sa fare l’esame non procede nella virtù e quindi neppure riuscirà ad insegnarla agli altri.