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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Materie consigliate. – Studio delle opere di qualche S. Padre: per es. S. Gregorio M.; oppure della vita e delle opere di qualcuno dei santi più illustri: per es. S. Francesco di Sales, S. Carlo Borromeo, S. Alfonso, il Curato d’Ars, ecc.
Storia ecclesiastica, specialmente sulle questioni più dibattute: per es.: Galileo, l’Inquisizione, storia del modernismo, ecc... la massoneria, il liberalismo, le associazioni del medio evo, la rivoluzione francese, ecc.
Studio dei documenti pontifici, delle disposizioni riguardanti l’azione cattolica, dei regolamenti delle principali unioni in cui si divide, delle opere che ogni giorno vengono inculcate dai superiori, ecc.
Studio del modo di iniziare, far fiorire, fruttare certe opere di zelo: ma studio fatto specialmente visitando, conversando con chi ha compiute tali opere e ne è riuscito bene. Sarà mezzo efficacissimo per questo il visitare le parrocchie meglio avviate. Nessuno
insegna con più diritto e meglio di chi ha praticato quanto predica agli altri.
Studio poi di tutte quelle cose che meglio ci avvicinano al popolo in cui dobbiamo vivere: per es. di un po’ d’agricoltura nelle campagne; delle cose comunemente occorrenti in fatto di leggi, testamenti, cambiali, ecc.; di un po’ di letteratura ed arte nelle città. Tutto in ordine al far del bene agli altri. Bisogna pure che il Sacerdote sia a giorno delle novità riguardanti il suo ufficio: le decisioni delle Congregazioni, gli atti della S. Sede, le leggi liturgiche. Per questo potranno servirgli l’Acta S. Sedis,4 o il citato Monitore ecclesiastico,5 La Civiltà cattolica,6 L’Avvisatore ecclesiastico,7 ecc. Ma non sarebbe bene che un prete si riducesse a studiare tali cose attraverso i giornali, che interpretano e presentano tutto secondo le viste particolari, sospette, od anche apertamente cattive degli scrittori.
Allorché si viene a conoscere qualcosa veramente utile si può annotare, e a tempo opportuno si potrà leggere, confrontare, chiedere spiegazioni, ecc. secondo i casi.
Notiamo però che non è l’aver molti libri e neppure il leggerne tanti che facciano il dotto. L’aver una biblioteca ben provvista d’opere può essere una vanità o ambizione come quella di azzimarsi. Alcuni leggono molto, ma non bene, o non libri scelti: quindi spesso con molta fatica riescono ad imparare poco od anche si guastano le idee. Per la teologia e filosofia, se si osservano le regole dette di sopra, basteranno i trattati del Seminario: spesso, per l’acquisto di opere nuove, sarebbe molto bene consigliarsi con specialisti in materia, prima di azzardare una spesa. Poco e bene! è una regola che s’adatta pure qui.