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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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V. Coabitare il più possibile col Parroco. – È questa una gloria del clero dell’Italia settentrionale specialmente: quasi tutti i parroci convivono coi loro vice-curati; molti anzi anche coi Sacerdoti maestri e beneficiati. È vero che tale pratica importa qualche sacrificio e, per accidens, qualche piccolo inconveniente: ma i vantaggi sono immensamente maggiori. – Essa favorisce l’unità d’azione, che è un mezzo molto potente di bene; essa impedisce l’isolamento del clero, fonte di tristezze, di scoraggiamenti e qualche volta di peccati; essa diminuisce le spese del vivere e permette di impiegare quod superest1 in opere buone; essa fa sì che minori siano le occupazioni materiali e che per ciò meglio si possa attendere alla santificazione propria ed altrui.




1 Mc 12,44: «Del loro superfluo» o «ciò che avanza».






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