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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
VI. Dare indirizzo moderno alle opere. – La religione, la dottrina, la morale, l’ascetica sono immutabili: ma hanno pure subìto e subiscono ancora un certo progresso accidentale in quanto che meglio vengono penetrate dagli uomini e si adattano ai bisogni dei tempi e delle classi sociali. – Noi dobbiamo
sempre condurre le anime al paradiso: ma dobbiamo condurre non quelle vissute dieci secoli or sono, ma quelle che vivono oggi. Occorre prendere il mondo e gli uomini come sono oggi, per fare oggi del bene. È vero che alcuno può talmente esagerare in questo da credere che i mezzi usati ieri non servono più in nulla: è vero che si è realmente esagerato: è vero che per adattarsi al mondo si è nascosto od anche negato dogmi, morale, ascetica cattolica; ma gli abusi di una cosa, avvenuti per colpa degli uomini, non provano la malizia della cosa stessa.
Nella educazione degli ospizi, ricoveri, ritiri, collegi, ecc. occorre tenere innanzi il mondo in cui sono destinati a vivere questi ragazzi o figlie che siano. Si è sentito cantato su tutti i toni questo lamento: La gioventù che esce da tali case, ancorché dirette da religiosi od ecclesiastici, nel mondo diviene peggiore di quella che venne educata altrove. L’asserzione ha dell’esagerato: ma ha pure del vero e, se non altro, è un monito severo agli educatori. Troppo spesso essi costringono e non convincono; troppo spesso non premuniscono contro i pericoli reali; troppo spesso non educano alla vita del mondo, ma ad una vita continua di comunità. Occorre sviluppare il senso morale con la libertà massima che possa conciliarsi con l’ordine necessario in una comunità: occorre sviluppare il senso morale col gettare profondamente i principii religiosi, le verità eterne: occorre sviluppare il senso morale con un’istruzione larga, adatta alla futura posizione degli educandi. Di più: è necessario
addestrarli alla vita del mondo mostrandolo diviso in due campi schierati a battaglia l’uno contro l’altro; la Chiesa che organizza i Sacerdoti ed i laici, la massoneria che dirige tutti i blocchi dei partiti sovversivi. Conviene mostrare le astuzie dei nemici, le insidie tese ai giovani, le lusinghe poste innanzi, le calunnie lanciate contro la Chiesa: è necessario mostrare il partito del bene, la città di Dio, schierata contro [quella] del male.
Conviene additare loro spesso i mezzi per tenersi fermi nei buoni principi, per essere orgogliosi e quasi superbi della religione, per lavorare nella causa santa. È inutile illudersi: si delineano sempre più i due campi: giova preparare con pazienza e con ogni industria la gioventù alla buona battaglia.
Nell’accudire alle compagnie religiose, per es. alle Figlie di Maria,2 ai Luigini,3 al Terz’Ordine di S. Francesco d’Assisi4 colle prediche, esortazioni, ecc., si deve insistere sopra i bisogni e i pericoli d’oggi: mostrare in che modo i membri possono santificarsi nelle loro circostanze: spiegare come anzi possono zelare oggi. Un parroco illustrando questo pensiero diceva: Occorre allargare secondo i bisogni d’oggi i fini delle associazioni antiche. Ed aggiungeva: una Fraternità di Terziari oggi potrebbe assumersi l’incarico di togliere i giornali cattivi e diffondere i buoni, oppure promuovere all’occorrenza sottoscrizioni contro il progetto di legge pel divorzio, oppure contro l’abolizione del catechismo nelle scuole: potrebbe anzi dare dei buoni catechisti, dei genitori che si obbligano a sostenere l’oratorio, ecc.
Le applicazioni del principio sarebbero tante quante le opere d’un sacerdote: ciascuno potrà facilmente trovarle.