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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
1. Coi tristi.22 Anzitutto pregare molto per essi e far pregare da tutte le anime buone. La conversione esige che si pieghi la volontà e cambi il cuore, e questo è opera di Dio solo. Poi tentare con tutte le arti pazienti della carità di convertirli. Si potrà agire direttamente, ponendosi in relazione, se la prudenza lo permette; si potrà agire indirettamente per congiunti o persone buone, se la prudenza vieta una relazione diretta, ovvero questa gli riesce impossibile. Con questi mezzi egli studierà la causa di tal vita e secondo la causa si farà un piano di lavoro. Se la causa è l’incredulità potrà far giungere a lui libri che gradatamente lo interessino dei problemi religiosi, poi lo inducano a studiarli, ecc. Potrà far loro pervenire buoni giornali: in certi casi potrà anche entrare con loro in amichevoli conversazioni: in altri, quando cioè nella parrocchia ve ne abbiano molti, potrà far tenere corsi di conferenze da persona abile e accetta. Si guardi però sempre da ogni invettiva o da zelo amaro: solamente la carità longanime, molto longanime riesce a convertire. Se la causa invece fosse il vizio, allora converrà agire diversamente, secondo i diversi casi. Se si tratta di un matrimonio contratto soltanto civilmente cercherà di indurre i coniugi a porsi in regola: se si tratta di una cattiva relazione vedrà se non è possibile allontanare uno dei due, fosse pure cercando impiego altrove, ecc. Ma in tali casi è meglio d’ordinario agire per mezzo di terzi.
Importa sempre però premunire il gregge dall’azione deleteria di questi infelici: e ciò con un’energica azione pel bene. Se il libertino sparge errori contro la fede, il parroco spiegherà bene la dottrina, sciogliendo le obiezioni; se diffonde stampa cattiva, egli lavorerà a diffondere la buona; se tiene conferenze, egli ne opporrà altre. Che se i cattivi, essendo numerosi o forti di aderenti, costituiscono società, circoli, ecc.: egli ne organizzerà altre, ma cattoliche, anzi sarà bene che faccia sempre il primo in queste cose. Insomma si eviti ogni personalità,23 ogni invettiva: ma si lotti contro il male, opponendo armi ad armi: nelle relazioni sociali mostri anzi che egli li ama e li tratta ancora come figli; non li avvicini di troppo, poiché il popolo deve vedere nella condotta del pastore una tacita condanna dei loro errori; ma non li schivi del tutto, quasi li odiasse.
Né si perda d’animo il parroco, né si contristi: nell’ordine generale della Provvidenza anche i tristi compiono una missione: esercitano nella virtù i buoni, tengono desta la nostra attenzione sulla propria condotta per mantenerci irreprensibili, scuotono l’inerzia, spronano all’azione feconda di bene. – Lo scoraggiamento e l’inerzia, innanzi a tal fatto, sono difetti, come l’irritazione e le invettive.