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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Principii generali. – Il confessore è:
Padre, quindi deve avere verso i penitenti un cuore pieno d’amore e di dolcezza: armato specialmente di grande pazienza.
Medico, quindi deve dare ai penitenti i rimedii più utili, dopo aver considerato bene la malattia ed il malato.
Maestro, quindi deve istruire i penitenti; ma a questo riguardo tenga sempre a mente: «Siate dapprima ciò che volete che gli altri diventino per mezzo vostro. Se Gesù Cristo vive in voi, lo farete vivere negli altri». È quanto diceva un confessore dotto, pio, esperimentato.
Giudice, assolvere cioè o no secondo le circostanze. Però si notino bene le parole di uno tra i confessori più esperimentati da me conosciuti sin’ora: «Per essere buoni confessori ci vogliono su cento: 60 di pazienza, 10 di scienza, 10 di prudenza, 20 d’ascetica».
Moltissimi sacerdoti coltivano il confessionale meno di quanto potrebbero, altri vi ottengono frutto ben scarso per difetto di pazienza.